L'Europa non si tocca. Il presidente della Repubblica, in una lunga intervista a Fabio Fazio, cerca di arginare la valanga euroscettica che si sta facendo largo in tutto il continente. Non si può tornare indietro, ammonisce Napolitano: "Il timore è che se si avessero forti rappresentanze euroscettiche nel Parlamento diventerebbe tutto più faticoso, ma anche con tutti coloro che arrivassero da euroscettici al Parlamento europeo".
Per il Colle Bruxelles rappresenta un'opportunità e non una zavorra. Non solo austerity, insomma, ma anche opportunità costruite in un cammino lungo oltre sessant'anni:"Quello che è stato scritto nei nostri trattati, il modello vero e proprio che è stato siglato, quello di una economia sociale di mercato, che significa precisamente combinare dinamismo economico, produttività, competitività dell'economia con diritti sociali, è qualcosa di irrinunciabile per l'Europa". Un ammonimento chiaro e netto anche se lo stesso presidente ammette che il ruolo di Bruxelles e della Ue in questi anni è stato deludente: "Ho cercato in questo libro e in molti interventi che ho fatto da presidente della Repubblica in questi anni di insistere su due aspetti: primo, la delusione motivata da fatti recenti o relativamente recenti, cioè l'incapacità 538em;"> dell'Unione Europea di dare una risposta soddisfacente alla crisi mondiale che è scoppiata nel 2008, quindi delusione in questo senso anche perché ci si era abituati all'idea che l'Europa significasse star meglio ogni volta rispetto all'anno precedente".
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