La rivista scientifica Nature ha chiesto al Parlamento italiano di ascoltare l'opinione degli esperti prima di liberalizzare l'utilizzo di terapie basate su cellule staminali adulte, criticando anche la Seconda Conferenza Internazionale sulle Staminali adulte tenutosi in Vaticano lo scorso 11 aprile.
In un editoriale, Nature nota come il Senato abbia approvato un emendamento che definisce le terapie staminali come un trapianto di tessuti, il che le renderebbe esenti da qualsiasi regolamentazione al contrario di quanto stabilito dall'Unione Europea o dalla statunitense Food and Drug Administration; la rivista chiede dunque alla Camera di valutare quel che gli esperti hanno da dire a riguardo prima di dare il via libera definitivo al provvedimento.
Ma le critiche maggiori sono riservate alla Conferenza organizzata dal Vaticano: «È sbagliato sfruttare la disperazione dei disabili o dei malati terminali e suscitare speranze di facili guarigioni, come qualcuno ha cercato di fare, ed è sbagliato anche cercare di utilizzare tali pazienti come cavie eludendo gli enti di regolamentazione, come il Parlamento italiano sembra voler fare». La polemica riguarda non le cellule staminali embrionali, ma quelle adulte, in grado però di rimpiazzare solo quei tessuti per i quali sono specializzate: «Il Vaticano, scientificamente ingenuo, trova attraente il concetto di staminali adulte semplicemente perché non sono coinvolti degli embrioni, ma ignora le implicazioni etiche della falsa speranza».
Nature osserva appunto che le staminali adulte hanno incontrato già dei successi clinici, ma proprio perché utilizzate negli ambiti corretti: cellule estratte dal midollo spinale ma usate in altri tessuti - sulla base della teoria secondo la quale conserverebbero comunque delle capacità terapiche - costituiscono invece una cura i cui benefici non sono affatto accertati.
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