Interni

Nel carcere più sovraffollato d'Italia il governo Meloni manda nuovi agenti

Ad annunciarlo il deputato di Fratelli d'Italia Giovanni Maiorano. La situazione era esplosiva: 800 detenuti su 240 poliziotti

Nel carcere più sovraffollato d'Italia il governo Meloni manda nuovi agenti

Una boccata d’ossigeno al carcere di Taranto, da anni costantemente il più sovraffollato d’Italia. 800 detenuti, su 500 posti disponibili. Con una pianta organica di 244 poliziotti, ma molti meno gli effettivi. Arrivano finalmente i rinforzi, in un istituto che con questi numeri è spesso stato luogo a sua volta di cronaca nera, tra violenze e suicidi.

Ad annunciarlo è stato l’onorevole Giovanni Maiorano, deputato di Fratelli d’Italia, componente della Commissione Difesa e della Commissione Parlamentare Antimafia. “Una delle prime cose che ho fatto, subito dopo l’insediamento del nuovo Parlamento, è stata proprio quella di andare a visitare la casa circondariale di Taranto per toccare e guardare da vicino la situazione in cui versa la struttura penitenziaria” dice l’onorevole Maiorano “Effettivamente, mi sono reso conto delle numerose criticità legate al problema del sovraffollamento dei detenuti oltre che a quello della gravissima carenza di personale con un organico insufficiente e incapace di garantire, in alcuni casi, anche i livelli minimi di sicurezza". L’onorevole di Fratelli d’Italia ha segnalato le criticità che interessano la struttura penitenziaria ionica tra sovraffollamento di detenuti e, soprattutto, gravissima carenza di personale: ”Oggi, dopo mesi di battaglie, interrogazioni parlamentari ed interlocuzioni presso il Ministero della Giustizia, possiamo annunciare con certezza che il carcere di Taranto sarà oggetto di un importante incremento di organico attraverso l’arrivo di nuovi agenti”. Al momento sono già state destinate ben 30 nuove unità e nelle prossime settimane saranno previsti ulteriori arrivi.

Nei giorni scorsi un detenuto aveva scritto una lettera al ministro Nordio: “la casa circondariale tarantina sta scoppiando e negli ultimi mesi è successo di tutto: risse, tentate evasioni, agenti aggrediti, droga e cellulari introdotti nei modi più fantasiosi. La numerosa presenza di detenuti con problemi psichiatrici, inoltre, è la principale causa di aggressioni e ferimenti da parte di questi nei confronti di un personale di Polizia Penitenziaria che ha difficoltà anche a prendersi qualche giorno di ferie. Il personale è stanco e demotivato e non ha più energie per sopportare oltre, sono anni che denuncia il malessere e le difficoltà della struttura tarantina sono ormai arrivate al capolinea. E poi c’è il fenomeno drammatico dei suicidi nelle celle: se fosse confermato suicidio l’episodio di qualche giorno fa, sarebbe il quarto dall’inizio dell’anno".

Nella lettera del detenuto veniva evidenziato poi un altro problema: "i detenuti giudicabili vengono sistemati con i definitivi» e si crea un caos «con tafferugli e risse: spezzo anche una lancia a favore della polizia penitenziaria in quanto sotto organico. La sera c’è solo una guardia a fronte di 210 detenuti con turni che dovrebbero essere di 6 ore e invece diventano di 14». Dopo la richiesta di poter pubblicare la missiva, un post scriptum. Postilla che apre uno squarcio su un altro problema, quello sanitario: «Per quanto riguarda la sanità interna, bisogna aspettare mesi per una visita specialistica. Per esempio, per il dentista di fiducia bisogna lasciare una caparra di 3mila euro: un costo insostenibile per la maggior parte di noi. Anche la strumentazione è obsoleta e qui si cura tutto con Brufen o Tachipirina e somministrando ansiolitici in molti casi".

Anche i sindacati di polizia da anni protestavano per la carenza di organico, tant'è che erano stati gli agenti penitenziari a mettersi in sciopero della fame. Secondo i sindacati fronte delle sei ore per turno previste da contratto, gli agenti di Taranto sistematicamente ne fanno ogni giorno due in più, senza contare i giorni che l’emergenza della casa circondariale tarantina non impone giornate lavorative da 12, 13 o 14 ore.
Nel frattempo continuano a registrarsi aggressioni ed episodi di violenza e promiscuità all’interno di una casa di detenzione che così non viene ad assolvere il suo principale compito: ovvero quello di rieducare i soggetti detenuti.

E da ultimo qualche mese fa il prefetto di Taranto aveva chiesto al guardasigilli di trasferire i detenuti. Se questa era certamente una richiesta fuori luogo, considerando che la legge prevede la pena venga scontata nel luogo di residenza, per anni non è stato neppure facile mandare nuovo personale. Per questo l'onorevole Maiorano ringrazia il ministro della Giustizia, Carlo Nordio e il sottosegretario Andrea Delmastro.

Ma c'è anche un'altra questione sul tappeto. Nei giorni scorsi l'onorevole Miorano ha incontrato il direttore generale dell’Asl ionica, Vito Gregorio Colacicco, per sollecitare una maggiore attenzione e assistenza sanitaria e psicologica ai detenuti attraverso il rafforzamento del personale medico "Su questo fronte- annuncia l'onorevole di Fdl- abbiamo avuto rassicurazioni da parte dell’Asl con la garanzia della pubblicazione, a breve, di un nuovo bando per implementare l’organico al servizio del carcere”. La sanità penitenziaria infatti, qui molto carente, è responsabilità della regione Puglia governata da Michele Emiliano.

Si è ancora in attesa invece che il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci, del Pd, nomini il garante comunale dei detenuti, come sollecitato dall’associazione Marco Pannella.

Commenti