Nella fiala per il test medico trovato un veleno mortale

Nella fiala per il test medico trovato un veleno mortale
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Il 70% era sorbitolo, ma il 30% era nitrito di sodio. È questa la composizione della sostanza che ha stroncato la vita di Teresa Sunna, la commercialista di 28 anni morta dopo aver ingerito un prodotto per i test alle intolleranze alimentari in un laboratorio medico di Barletta. La svolta nelle indagini è arrivata dopo le analisi eseguite a Bari sulla soluzione ingerita anche da altre due donne tuttora ricoverate in ospedale: una di loro ha riferito che aveva un sapore salato, dichiarazioni che suonano come una conferma ai risultati degli esami tecnici. Gli inquirenti ritengono quindi di aver individuato le cause del decesso e sottolineano come il nitrito di sodio possa essere letale già oltre 1,5 grammi mentre le pazienti ne avrebbero assunto ben cinque grammi. «Stiamo lavorando sull'ipotesi della manomissione, che potrebbe essersi verificata per errore all'estero, e per questo abbiamo anche attivato canali internazionali», dice il procuratore di Trani, Carlo Maria Capristo, che dirige le indagini.
La sostanza proveniva dal Regno Unito e sarebbe stata acquistata su eBay. E proprio ieri il colosso delle vendite sul web ha annunciato il ritiro del sorbitolo. «EBay è profondamente addolorata da quanto accaduto a Barletta sabato 24 marzo. Ci sentiamo vicini alla famiglia della vittima»: così si legge nella nota diffusa sul sito. «Le indagini sono in corso - si aggiunge - e quindi non possiamo commentare sul caso. L'azienda sta cooperando con le autorità locali e internazionali ed è impegnata a fornire tutto il supporto necessario affinchè sia fatta chiarezza».
L'inchiesta avviata dalla procura di Trani procede a ritmi serrati. Il pm Michele Ruggiero, ha iscritto i nomi di tre persone nel registro degli indagati per cooperazione in omicidio colposo. Sono il medico che aveva in cura la paziente, Mauro Donato Pappagallo, il titolare dello studio medico di Barletta in cui doveva essere fatto l'esame, Ruggiero Maria Spinazzola, ed Ettore Cicinelli, l'impiegato che materialmente ha acquistato tramite eBay il «sorbital food grade», sostanza abitualmente utilizzata per uso alimentare individuata tecnicamente con la sigla 'E420'. Tutti sono sotto choc e respingono le accuse. Ieri, nell'istituto di Medicina legale del Policlinico di Bari è stata eseguita l'autopsia, e si attende l'esito degli esami tossicologici. E sempre sul fronte delle indagini, è stato perquisito lo studio del dottor Mauro Donato Pappagallo. «Siamo sereni, stiamo collaborando con i Nas e siamo sicuri che non sarà riscontrato nulla di scorretto», dice il suo avvocato Massimo Chiusolo.
Intanto, mentre vanno avanti gli accertamenti, rimane alto l'allarme sul fronte delle farmacie online: di queste solo l'1% delle 40.000 censite sarebbe legale, ovvero controllato dalle autorità competenti, sottolinea in proposito l'Aifa citando l'ente statunitense LegitScript, il servizio di verifica e controllo delle farmacie online. Secondo l'Aifa le cifre dimostrano che il fenomeno criminale ha avuto una crescita esponenziale.

«L'incremento registrato a livello mondiale nella diffusione di farmaci contraffatti o illegali è in larga parte riconducibile al proliferare di negozi virtuali su Internet che offrono alla vendita medicinali di dubbia provenienza, ovvero in gran parte dei casi non conformi alle informazioni riportate sull'etichetta", spiega nel dettaglio l'Agenzia del farmaco. In questo delicato fronte si inserisce l'attività dei Nas, che dal 2005 hanno sequestrato di 3.664.000 tra fiale e compresse.

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