Da nemico a icona universale, il Cav sbanca pure sui social: ora lo amano due italiani su tre

Per la piattaforma Human l’ex premier è stato "mitizzato" da internet. Solo il 19% disapprova

Da nemico a icona universale, il Cav sbanca pure sui social: ora lo amano due italiani su tre
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Era sempre così. Tutti quanti a dire «Io votare Silvio? Macché!». Eppoi il segreto dell’urna, la matita che scappa sul simbolo di Forza Italia ed eccolo lì, il Cav sorridente, a prendersi una barcata di voti. Persino quando, sotto sotto, non se li aspettava nemmeno lui che pure era un inguaribile ottimista. Li portava a casa anche quando aveva tutti i sondaggisti contro. Anche quando il favorito era uno che prometteva smacchiature improbabili.

Vinceva semper lü. Negli affari, sul campo da calcio e, appunto, alle urne. E noi, pur gongolando, non capivamo mica come gli riusciva quel miracolo: tutti a dargli contro in tivvù, sui giornali, nelle piazze, e poi? E poi, Silvio era Silvio. E la magia gli riusciva, e te lo ritrovavi ancora una volta a Palazzo Chigi. Che tempi.

Ora che non c’è più, sempre più italiani si sentono liberi di dirlo senza paura di essere tacciati di berlusconismo: «Silvio, ma quanto ci manchi?». Di una mancanza viscerale, contagiosa, nostalgica. Una mancanza che, beh, a distanza di due anni da quel tristissimo 12 giugno, sta facendo venire fuori il «berlusconi» che c’era e c’è ancora in tutti noi. Persino tra i più giovani, persino tra quei progressisti che (forse) non avrebbero mai barrato il suo nome sulla scheda elettorale ma che, diciamocelo, Silvio gli stava simpatico eccome.

Basta farsi un giro sui social per capire com’è cambiata l’aria da un annetto a questa parte. Certo, spopolano ancora i reel e i meme di quando, davanti a un divertitissimo Michele Santoro, asfaltò il nemico di sempre, Marco Travaglio, o quando mise in riga la sinistra etichettandola per quello che è: «Siete, ancora oggi come sempre, dei poveri comunisti» (inappuntabile, tanto che negli store online qualcuno ci ha fatto pure una maglietta). Epperò, al netto degli interventi politici, da Instagram a YouTube è anche un moltiplicarsi di pillole di saggezza che Berlusconi snocciolava nei suoi interventi. Pure su TikTok, il social dei giovani (dicono) che lui, scherzosamente, chiamava «tic-toc-tac», il mood è lo stesso. Un mood ben intercettato dal report realizzato da Vis Factor in esclusiva per IlGiornale e secondo cui due italiani su tre continuano ad amare l’ex premier.

«I social hanno contribuito in maniera determinante alla mitizzazione di Berlusconi, anche dopo la sua scomparsa», ci spiega Tiberio Brunetti, fondatore di Vis Factor. «Quotidianamente vengono ripostate sue foto con frasi cult o spezzoni video oramai memorabili». E i numeri parlano chiaro, come rilevato dalla piattaforma Human. Gli italiani continuano a parlare del Cav con un sentiment positivo del 65%. «Berlusconi è considerato un esempio di italiano vincente a livello imprenditoriale, sportivo e politico - continua Brunetti - sulle tante pagine a lui dedicate, gli vengono riconosciute le doti di uomo pragmatico e ironico.

Il tempo, in sostanza, ha attenuato le critiche e massimizzato l’approvazione».

Le emozioni più associate, si legge nel report, sono soprattutto nostalgia (29%), orgoglio (22%) e gratitudine (13%). Soltanto il 19% mostra disapprovazione. Ma quelli sono e sempre resteranno dei «poveri comunisti».

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