In politica, soprattutto dalle parti dell’opposizione, la tragedia si trasforma velocemente in farsa. Il famigerato campo giallorosso, dopo avere perso qualsiasi tipo di elezione politica (da quelle nazionali dell’anno scorso a quelle regionali di quest’anno), e dopo avere visto il centrodestra vincere le suppletive di Monza e le provinciali del Trentino e dell’Alto Adige, è riuscito finalmente a trionfare a Foggia. Ma il capoluogo pugliese, e qui veniamo alla farsa politica, diventa l’ennesimo motivo di scontro tra i due leader del “campo santo”: Elly Schlein da una parte e Giuseppe Conte dall’altra.
L’elezione di Maria Aida Episcopo, sostenuta da una colazione allargata che va dal Partito democratico ad Azione di Calenda, passando per il movimento pentastellato, diventa l’ennesima occasione per mostrare i muscoli. Al governo di centrodestra? Ovviamente no: la gauche nostrana preferisce continuare la competion interna. E quindi, il post vittoria del campo largo diventa un mix di rivendicazioni, attacchi personali e commenti fuori misura. "Quando si è uniti – tende la mano Elly Schlein - l'alternativa alle destre c'è. Quando costruiamo un progetto per la comunità e si sceglie una candidatura credibile siamo in grado di tornare a vincere insieme”. La moderazione della segretaria viene smentita a stretto giro dal capogruppo dem in Senato, Francesco Boccia, che rivendica il ruolo di perno dell’alleanza:“A Foggia – rilancia Boccia – il Pd ha fatto un lavoro eccellente, è stato un perno per mettere attorno al tavolo tutti, dal M5S al Terzo Polo, passando per le liste civiche”. Tradotto: la vittoria di Foggia è frutto della capacità politica targata dem.
La risposta di Giuseppe Conte, dall’altra parte del ring, non tarda ad arrivare. Il refrain è sempre lo stesso: tutto il merito del trionfo foggiano è del movimento pentastellato e della neosindaca, ovviamente una scoperta dei grillini. Con una piccola novità: se il Pd prova almeno ad intavolare un accordo tra le parti, Giuseppe Conte frena senza se e senza ma all’inciucio giallo-rosso.“Il campo largo? Per me e il M5S – sentenzia l’ex premier – esiste un campo giusto o no. In questo caso le premesse di un campo giusto c’erano”.
La telefonata di ieri tra i due leader, Conte e Schlein, non è bastata a calmare gli animi. Il risultato politico è marginale: nessuna alleanza strutturale in vista. Il modus agendi del Movimento 5stelle è altrettanto chiaro. I giorni pari sono dedicati all’attacco sconsiderato nei confronti di Schlein e soci.
Un esercizio volto a dissanguare politicamente il Nazareno in vista delle prossime elezioni europee. I giorni dispari, al contrario, sono perfetti per trovare istanze condivise con dem e azionisti per dettare la linea grillina agli “alleati” e mettere in difficoltà il governo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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