
Quanto accaduto a Livorno nella serata di ieri è gravissimo durante gli incontri elettorali per Forza Italia e Lega. "C'è gente che voleva partecipare all'incontro e si è presa uova, sputi, calci. Non mi è mai capitata una cosa del genere. Ci sono Giorgetti e la Locatelli che stanno girando in auto da un po', la macchina di Valditara è stata presa a calci", ha denunciato Matteo Salvini non senza grande amarezza. "Questi sono dei disgustosi fascisti rossi", ha aggiunto il vicepremier. Anche Giorgia Meloni è intervenuta su quanto accaduto lanciando un avvertimento "a chi ha pensato di fomentare la piazza: attenzione perché poi le cose sfuggono di mano".
L'allarme lanciato da Meloni ha i suoi fondamenti, perché basta guardare la manifestazione che stanno organizzando a Rimini per domani per capire che la situazione sta effettivamente prendendo una deriva pericolosa. Il gruppo Osa, che assieme a Cambiare Rotta è tra gli agitatori delle piazze, delle scuole e delle università, ha lanciato il "No Salvini Day" per il 9 ottobre a Rimini, quando il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture sarà ospite all'assemblea dei balneari. "Fuori il ministro di genocidio e precettazioni da Rimini: blocchiamo tutto", è il grido di battaglia lanciato dal gruppo comunista.
"Non possiamo accettare che Matteo Salvini, il ministro dei trasporti dati alla mano più incompetente della storia del nostro paese, che ha dato degli 'imbecilli' a noi studenti e ai lavoratori in sciopero 'per fare il weekend lungo', ministro del tentativo di precettazione dello sciopero e attacco all’USB, e il più sionista tra i ministri del governo Meloni che ha addirittura da poco 'vinto' il premio 'amico di Israele 2025' per le sue posizioni oltranziste pro-genocidio, macchi la nostra città medaglia d’oro alla resistenza con la sua presenza", si legge nella chiamata alla piazza. I termini utilizzati sono suggestivi, cercano di far colpo con argomenti che abbracciano la storia della città ma che nulla hanno a che vedere con il conflitto arabo-israeliano.
Ma tanto basta a questo gruppo che nei suoi messaggi arriva perfino a minacciare l'organizzazione, l'amministrazione e lo stesso ministro: "Non accettiamo che chi ha le mani sporche del sangue del genocidio a Gaza faccia la sua passerella indisturbato, chiediamo l’immediato annullamento dell’evento a cui parteciperà o siamo pronti a ribloccare la città seguendo l’esempio dei portuali di Genova". Va sottolineato che l'età media degli iscritti e dei simpatizzandi di Osa è 14/16 anni: si tratta degli studenti medi dalla prima superiore a, raramente, la quinta superiore, che vedono in questo gruppo l'occasione per saltare ore di lezione e fare un po' di caos nelle scuole utilizzando i pretesti che man mano fanno più clamore.
Hanno iniziato con Alfredo Cospito, rapidamente dimenticato perché la Palestina ha un'eco mediatica maggiore. Chissà quale sarà il prossimo argomento utile per occupazioni e manifestazioni di piazza, una volta che la questione palestinese, come sembra, verrà chiusa con l'accordo tra Hamas e Israele.