"Non abbiamo lezioni da imparare". Il governo verso la stretta anti-sbarchi

Vertice tra Meloni, ministri e Belloni sul tema immigrazione. Il piano della fermezza contro gli sbarchi: respingere traffici illegali e favorire corridoi umanitari

"Non abbiamo lezioni da imparare". Il governo verso la stretta anti-sbarchi

Il governo conferma la linea dura contro gli sbarchi, ribadendo che l'ingresso in Italia è consentito solo in maniera regolare. Da qui la forte volontà di porre un freno ai traffici illegali. L'esecutivo guidato da Giorgia Meloni è determinato nel sollevare la posizione sul tema immigrazione in occasione del prossimo vertice europeo che si terrà nel mese di dicembre. La questione è stata affrontata anche ieri in occasione di un incontro tra il capo del governo, alcuni ministri ed Elisabetta Belloni.

Il vertice sull'immigrazione

Nel pomeriggio di ieri, negli uffici di Fratelli d'Italia della Camera, si è tenuta una riunione a cui hanno partecipato il presidente Meloni, i ministri Matteo Piantedosi (Interni), Antonio Tajani (Esteri), Matteo Salvini (Infrastrutture) e Guido Crosetto (Difesa), i sottosegretari Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari e il capo del Dis (Dipartimento delle informazioni per la sicurezza) Elisabetta Belloni. Sul tavolo è finita la questione immigrazione.

Il primo ministro ha voluto fare il punto della situazione poiché all'orizzonte iniziano a intraverdersi diversi appuntamenti internazionali di estrema importanza sul dossier. Tra gli impegni di rilievo c'è senza dubbio il Consiglio europeo del 15-16 dicembre. Come riferisce il Corriere della Sera, l'obiettivo è chiaro: portare a livello Ue una strategia definita, che preveda già una serie di provvedimenti ben specifici in grado di poter contare su quante più condivisioni possibili.

La posizione del governo italiano è stata riassunta dal ministro Matteo Piantedosi, secondo cui la fermezza per respingere i traffici illegali nel Mediterraneo "deve essere compensata con canali di flussi di ingresso legali e da un corridoio umanitario". Tra l'altro il titolare del Viminale ha voluto nuovamente rimarcare che il nostro Paese non è disposto a ricevere lezioncine: "Non abbiamo lezioni da imparare da altri. L'Italia ha già delle esperienze che vanno messe a sistema e rese funzionali a essere anche contraltare di azioni di fermezza".

Le sponde nell'Ue

Il governo può godere di diverse sponde nell'Unione europea, a dispetto della narrazione secondo cui sarebbe isolato e destinato alla solitudine politica. Infatti di recente il ministro dell'Interno Piantedosi e la collega tedesca Nancy Faeser hanno trovato convergenza sul fronte dell'immigrazione. Italia e Germania hanno raggiunto un'intesa che prevede "iniziative comuni al fine di governare i flussi migratori". Berlino ha anche ribadito di voler tenere fede al meccanismo di solidarietà.

Qualche passo continua a muoversi. Al vertice europeo di dicembre si terrà un dibattito su una strategia di lungo termine sul vicinato meridionale dell'Ue.

Non solo: sono in corso le discussioni del caso tra gli Stati contribuenti, gli Stati beneficiari e la Commissione in merito agli impegni finanziari previsti nel quadro del meccanismo volontario di solidarietà. Il dibattito della prossima settimana al Consiglio straordinario Affari interni non si limiterà al caso di una singola nave, ma sarà esteso a livello più ampio sulla migrazione attraverso varie rotte.

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