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"Non ci sono le condizioni". "Ci vediamo alle urne". Il caso Bari fa piombare la sinistra nel caos

Pd e M5S ai ferri corti. L'alleanza e le primarie sono saltate. Tra i due partiti volano stracci...

"Non ci sono le condizioni". "Ci vediamo alle urne". Il caso Bari fa piombare la sinistra nel caos

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"Non ci sono le condizioni". "Ci vediamo alle urne". Il caso Bari fa piombare la sinistra nel caos

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Ormai è guerra aperta tra Pd e M5S. Dopo gli ultimi arresti, Giuseppe Conte ha rotto gli indugi e ha annunciato:"Per il Movimento 5 Stelle non ci sono le condizioni per svolgere seriamente le primarie. Riteniamo che le ragioni che ci hanno spinto ad appoggiare il candidato La Forgia rimangano immutate, anzi si rafforzano".

A poco sono servite le rassicurazioni della segretaria del Pd, Elly Schlein: "Voglio chiarire innanzitutto una cosa, la linea del Partito Democratico è molto chiara: non accettiamo voti sporchi. Non tolleriamo voti comprati". Il riferimento, ovviamente, è alle vicende del Comune di Triggiano, dove c'è una situazione "gravissima"."Ci siamo presi l'impegno a cambiare il Pd e su questa linea e sulla legalità non indietreggeremo di un millimetro", ha concluso la Schlein. Ma non è bastato per Conte che ha, di fatto, spento il"giochino delle primarie al Pd". Michele Laforgia, dal canto suo, ha annunciato: "Sospendiamo le primarie. Non per fare un passo indietro ma per fare un passo in avanti. Lo dico all'altro candidato Vito Leccese. Non voltate la testa dall'altra parte. Salviamo la città dallo spettro del commissariamento e dallo stigma della mafiosità".

I parlamentari dem, ovviamente, sono andati su tutte le furiee perché come spiega Debora Serracchiani, responsabile giustizia del partito, la scelta del leader del M5S di uscire dalle primarie"è gravissima". E aggiunge: "Conte non pensi di darci patenti di legalità. Lo diciamo alla destra: il Pd e il centrosinistra vinceranno di nuovo le elezioni a Bari. Lo dobbiamo a tutti coloro che in questi anni hanno lavorato per la città e per il bene comune". Decisamente più dura la reazione del responsabile Riforme del Pd Alessandro Alfieri che giudica "irragionevole" la scelta di Conte e "un regalo alla destra in un momento in cui bisognerebbe unire le forze per contrastare chi sta soffocando l'Italia". Domenico De Santis, segretario del Pd in Puglia, non ha dubbi: "Siamo esterrefatti perché questo incomprensibile sviluppo avviene a 48 ore dall'apertura delle urne. Al popolo del centrosinistra si deve più rispetto".

Marco Furfaro, responsabile iniziative politiche della segreteria Pd, ricorda che la"primavera pugliese" nasce "dalle primarie, dalla partecipazione popolare, dalla voglia di riscatto di una terra che non ha mai voluto che i propri destini fossero decisi a Roma o da capi partito che pensano di decidere per tutti". E, infine, punzecchia il M5S:"Che sconforto vedere un partito nato sul principio 'dell'uno vale unò a uno che decide per tutti". Francesco Boccia, capogruppo Pd in Senato, rilancia: "Rispettiamo le scelte di tutti, ma non le condividiamo. Il Pd è ufficialmente in campagna elettorale per il sindaco Vito Leccese alle elezioni dell'8 e 9 giugo.

Ci vediamo alle urne e come sempre decideranno i baresi qual è la città che vogliono".

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