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"Non condanna il rogo del manichino della Meloni". FdI chiede le dimissioni dell'assessore

Luca Blasi, assessore del III Municipio di Roma, non ha condannato il gesto violento del rogo del manichino di Giorgia Meloni a una manifestazione alla quale ha partecipato. Da FdI si chiede la sfiducia

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Continua a tenere banco il caso del manichino di Giorgia Meloni bruciato dagli antagonisti in piazza a Roma durante la commemorazione di Valerio Verbano, ucciso dai militanti di estrema destra nel 1980. A quel corteo era presente anche Luca Blasi, assessore alle Politiche culturali e diritto all'abitare del III Municipio di Roma, che in un post successivo a quell'evento, senza far riferimento all'accaduto, non solo non si è dissociato, nemmeno dopo il monito di Sergio Mattarella, ma si è detto grato per la presenza di chi ha partecipato. Esponente dei centri sociali molto noto negli ambienti romani, Blasi a distanza di giorni non ha mai rettificato e non si è mai dissociato da quanto accaduto a quella manifestazione. E ora dall'opposizione del Municipio, e non solo, chiedono conto.

Una rappresentanza di dirigenti e militanti di FdI ha partecipato quest'oggi al Consiglio del Municipio III durante il quale è stata presentata una mozione per chiedere il ritiro delle deleghe all'assessore "per non aver preso le distanze". Così fanno sapere in una nota i consiglieri i consiglieri capitolini di Fratelli d'Italia Francesca Barbaro, Stefano Erbaggi, Maria Cristina Masi, Rachele Mussolini, Giovanni Quarzo e Federico Rocca e i deputati di FdI Francesco Filini e Marco Perissa. "Riteniamo inaccettabile che un rappresentante delle istituzioni non abbia avuto neanche il coraggio di condannare il gesto. Evidentemente perché lo condivide? Purtroppo la maggioranza di centrosinistra ha votato contro, nonostante i ripetuti appelli del consigliere Giordana Petrella che ha dichiarato in Aula: 'Sono pronta a stracciare la mozione adesso se l'assessore Blasi prende le distanze'".

Questo, dicono gli esponenti del partito di via della Scrofa, dimostra che "nessuno in Fratelli d'Italia voleva strumentalizzare questa vicenda ma solamente lanciare un messaggio contro l'odio e la violenza politica". In assenza di una presa di distanza, da Fratelli d'Italia ribadiscono la richiesta di dimissioni, "poiché non condannando quel gesto dimostra di non avere la statura morale per ricoprire un incarico istituzionale". Continua a essere strenua, invece, la difesa dell'assessore da parte Avs, che bypassa la mancata presa di distanza da parte dell'assessore, considerandola accettabile, perché lui "nulla c'entra con i manichini bruciati o con i rigurgiti violenti di cui lo si accusa. Se poi, ai proponenti della mozione, scandalizza che l'assessore abbia ringraziato, via social, la sua comunità e tutti quelli che hanno partecipato al bellissimo corteo beh, sono problemi loro.

Un grande abbraccio a Luca, compagno nostro e fratello di lotte da continuare insieme".

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