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“Nuovi hotspot e rimpatri”. Il piano del commissario per l'emergenza migranti

Hotspot di Lampedusa nelle mani della Croce Rossa, miglioramento e potenziamento di quelli esistenze e rafforzamento del sistema di rimpatri: il piano per gestire l'immigrazione

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Il governo è impegnato in una lotta concreta per limitare il fenomeno immigratorio irregolare, cercando soluzioni che siano percorribili ma, soprattutto, risolutive del problema. La strada, dopo anni di immobilismo, è ancora lunga da percorrere ma questo esecutivo ha iniziato a imboccarne una che potrebbe dare i risultati desiderati. La proclamazione dello stato di emergenza ha fatto sì che venisse nominato un commissario apposito, individuato dal governo nella figura di Valerio Valenti, di estrazione prefettizia, subito all'opera per imporre le prime misure.

Intervistato da La Repubblica, il commissario ha confermato il passaggio della gestione dell'hotspot di Lampedusa dalla cooperativa alla Croce Rossa Italiana a partire dal prossimo giugno. Si prevedono mesi estivi di grande stress dal punto di vista migratorio e questa è la struttura che, come prevedibile, rischia di subire maggiormente le sollecitazioni dell'aumento della pressione generata dagli sbarchi nel nostro Paese. "A Lampedusa non verrà ampliata la capienza ma verranno ripristinate condizioni dignitose e garantiti trasferimenti nel giro di 72 ore con un sistema integrato di navi e aerei. Manterremo sull’isola un viceprefetto in pianta stabile che collaborerà con il nuovo prefetto e il nuovo questore di Agrigento che saranno nominati a brevissimo", ha spiegato Valenti, tracciando una road map degli interventi immediati.

Ma il forte aumento dei flussi non ricade esclusivamente su Lampedusa, perché in tutto il Paese ci sono situazioni di grave crisi nell'accoglienza. Situazioni che il commissario intende affrontare con il raddoppio dei posti di prima accoglienza, "diciamo mille nuove unità subito, intanto in Sicilia e Calabria che sono le regioni con più approdi: abbiamo già individuato una decina di strutture da adattare a nuovi hotspot o da ampliare". Valenti guarda il problema a tutto tondo e affronta anche il tema della rotta balcanica, ipotizzando, se necessario, anche l'apertura di un nuovo hotspot da quella parte così come prevede l'apertura di strutture anche nei pressi dei porti più utilizzati per lo sbarco delle grandi navi. Un modo per evitare di attivare ogni volta la struttura di emergenza. "I sindaci stiano tranquilli: niente tendopoli, niente grandi centri", ha aggiunto Valeri.

A proposito dei rimpatri, Valeri li considera come "colonna portante del nostro piano", per questo motivo risulta fondamentale lavorare anche sui centri di questo tipo: "cominciamo con l’ampliare e con il rimettere in sesto i Cpr che ci sono già e che sono inutilizzabili perché devastati. Sistemeremo quello di Crotone". Il progetto è ambizioso ma gli interventi da fare sono tanti e in poco tempo: "Lavoriamo pancia a terra e testa bassa. Faremo di tutto per non vedere mai più quelle terribili immagini che abbiamo visto a Lampedusa.

La nostra sfida è garantire a tutti coloro che arrivano un’accoglienza umana e dignitosa ma allo stesso tempo dare un chiaro segnale che i rimpatri verranno effettuati".

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