Olivetti, addio alle stampanti: chiude stabilimento valdostano

La società, visto il declino del mercato, alla fine ha deciso di cessare le attività e cedere la sua controllata Olivetti i-Jet

Olivetti, addio alle stampanti:  chiude stabilimento valdostano
Chiude un altro pezzo di Olivetti, quello stampanti e fax. La società, visto il declino del mercato, alla fine ha deciso di cessare le attività e cedere la sua controllata Olivetti i-Jet. Eppure la società di Ivrea era stata tra le prime aziende a puntare sulla tecnologia ink jet e su fax e stampanti. Ma il mercato e la dura legge delle produzioni a basso prezzo effettuate sopratutto in Asia, alla fine, hanno vinto spingendo alla chiusura della fabbrica di Arnad in Val d'Aosta, dove lavoreranno, fino a Natale 162 persone. E anche se l'azienda controllante, Telecom Italia, assicura che tutti verranno ricollocati i sindacati hanno già annunciato due anni di cassa integrazione. Certo sono lontani i tempi di Adriano Olivetti, gli anni cinquanta, quando Ivrea era centro nevralgico dell'innovazione italiana e internazionale e la società poteva contare su 24mila dipendenti. In realtà la transizione, dalla macchina da scrivere primo prodotto dell'Olivetti fondata nell'ormai lontano 1908, all'informatica era già cominciata. Olivetti, pare impossibile, vendeva bene i suoi prodotti innovativi anche negli Usa.

Ma nel 1960 Adriano Olivetti muore prematuramente e la società non riesce a mantenere il ritmo di innovazione impresso dal figlio del fondatore. Olivetti cambia pelle ma alla fine la progressiva riduzione dei margini di redditività del business informatico e i nuovi sviluppi delle telecomunicazioni, spingono negli anni '90 Olivetti a spostare il baricentro verso questo settore, dapprima creando Omnitel (1990) e Infostrada (1995) e poi acquisendo il controllo di Telecom Italia (1999), con la quale si fonde nel 2003. Ora Olivetti cerca di riposizionarsi sul mercato dell'Ict, proponendo tablet specifici per la clientela business che vengono venduti attraverso i canali di Telecom Italia.

E l'evoluzione della nuova offerta - spiega la società - richiede una forte focalizzazione e la necessità di concentrare su di essa tutte le risorse disponibili. E dunque dire addio alle stampanti è un passo necessario.

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