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Le femministe bruciano il programma scolastico del ministro Valditara

Le femministe, durante il corteo di stamattina, hanno bruciato il programma "educare alle relazioni" del ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara

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Dopo Eugenia Roccella, è la volta di Giuseppe Valditara. Il nuovo bersaglio delle femministe è il ministro dell'Istruzione che già ieri era stato citato a sproposito nel monologo della ragazza che ha parlato dal palco degli Stati Generali della natalità come il promotore dell'evento. Ebbene, oggi i giovani all'assemblea Aracne che hanno indetto il corteo partito da piazzale degli Eroi hanno bruciato il programma "educare alle relazioni" del ministro Valditara.

Un'azione volta ad aumentare il livello di scontro e a tenere alta la tensione che, poi, si è inevitabilmente innalzata quando i ragazzi hanno cercato di deviare dal percorso loro consentito per arrivare nuovamente davanti all'auditorium della Conciliazione dove si stava svolgendo la seconda giornata degli Stati Generali della Natalità con il papa quale protagonista principale. "La vostra repressione non spegnerà la nostra rabbia" e "Sui nostri corpi decideremo sempre e solo noi" sono stati i cori intonati dalle femministe che, poi, hanno concluso il loro corteo a piazza Cavour.

Come nel caso della Roccella, anche per Valditara non è mancata la solidarietà del centrodestra. Il deputato leghista Rossano Sasso, capogruppo in commissione Istruzione, ritiene che sia "incredibile" quel che è successo a Roma in questi due giorni e attacca: "Oggi invece i soliti maleducati figli di papà hanno dato vita a scontri con le forze di polizia, intervenute affinché non si ripetessero le scene antidemocratiche del giorno prima". Secondo Sasso ancora più grave e"preoccupante" è proprio vedere il programma del ministro Valditara bruciato in piazza. Ed è per questo che il deputato della Lega invita tutto il mondo politico, in primis i leader delle opposizioni a "condannare e prendere le distanze da questi germogli terroristici e antidemocratici oppure si corre il rischio di vivere una nuova stagione di violenze".

Roberto Marti, presidente della commissione Istruzione del Senato, descrive come "vergognoso" e "preoccupante" il "vile atto" compiuto dai giovani contestatori stamattina :"I collettivi di sinistra - afferma Marti - dimostrano ancora una volta un comportamento contrario a qualsiasi dialettica costruttiva. Mi aspetterei una condanna e una presa di distanze unanime da parte di tutte le forze politiche ma, come sempre, certa sinistra - conclude il senatore - tace quando a essere attaccato è l'avversario politico". Rita dalla Chiesa, vicepresidente dei deputati di Forza Italia, in una nota, ha espresso la sua vicinanza al ministro e ai due agenti feriti durante gli scontri di oggi e ha aggiunto: "Non è impedendo alle persone di parlare o bruciandone le opere e i progetti, che si manifesta un dissenso. La libertà di pensiero e di parola è sacra, ma è inquietante che i ragazzi di oggi non siano in grado di portare avanti un confronto serio, costruttivo, civile". Molto netta e dura anche la presa di posizione del meloniano Federico Mollicone, residente della commissione Cultura e Istruzione della Camera, che si è detto preoccupato per le modalità della protesta e ha spiegato: "Il testo ha la funzione di arginare la violenza di genere e di educare i ragazzi al rispetto partendo dalla scuola. È chiaro che questo non sia stato compreso da chi ha manifestato.

Gli squadristi rossi bruciano libri".

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