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Patrimoniale e adozioni gay: ecco l'Italia che vuole Vendola

Vendola non vuole il Prof nel governo, ma accetta di buon grado i voti dei centristi per portare a casa battaglie comuni. Tra queste la patrimoniale e le unioni civili

Il governatore della Puglia, Nichi Vendola
Il governatore della Puglia, Nichi Vendola

"Io sono alternativo a Monti. Il centrosinistra ha il diritto di governare senza ipoteche e badanti". Nichi Vendola non si contraddice. Rimarca, delimita il territorio d'azione e fa un elenco preciso degli obiettivi che intende raggiungere nel caso in cui la sinistra agguanti Palazzo Chigi alle prossime elezioni. Tra questi cita soltanto la patrimoniale e il diritto alle coppie omosessuali di adottare un bambino. Intervistato da Maria Latella a SkyTg24, il governatore della Puglia sceglie infatti due punti di rottura che da una parte lo posizionano nettamente a sinistra di Pierluigi Bersani, dall'altra richiamano battaglie che trovano consensi anche tra le fila dei democratici e tra i montiani.

La sinistra, certa di una vittoria alle elezioni, pensa già al dopo. Non si parla ancora di chi occuperà questo o quel ministero, ma è in atto uno strenuo confronto sul programma. La linea di demarcazione tra la sinistra più radicale e l'ala riformista è netta. Ieri, il premier dimissionario Mario Monti ha partecipato all'assemblea annuale organizzata da Pietro Ichino e ha parlato a una platea di democratici di fede montiana della necessità di "cooperare" insieme. Insomma, dopo aver messo a lungo in guardia Pierluigi Bersani del rischio di scendere ad accordi con Vendola, il Professore apre a un possibile inciucio per garantire un esecutivo con i numeri necessari a governare. Possibilità che a Vendola non piace troppo. Il leader del Sel, infatti, preferisce una convergenza sul programma. Ma possono i centristi "moderati" trovare un punto di congiunzione con la sinistra vendoliana? La risposta, se data di getto, è "no". In realtà, i due hanno più punti di contatto di quanto non si creda. Per quanto continui a punzecchiare il Sel e la Cgil accusandoli di bloccare la crescita e le riforme necessarie per rilanciare il Paese, il Professore è in perfetta sintonia con Vendola per quanto riguarda la patrimoniale. Nella sua agenda, Mon­ti dice che tagliare le tasse è possi­bile partendo dal "carico fiscale gravante su lavoro e impresa". Il carico corrispondente andrebbe trasferito su "grandi patrimo­ni e sui con­sumi che non impat­tano sui più deboli e sul ceto me­dio". Che significa: patrimoniale e appesantimento dell’Iva sui be­ni di lusso. Sul primo punto sono, infatti, perfettamente d'accordo sia Bersani sia Vendola. "Dobbiamo subito fare la patrimoniale sugli attivi finanziari per scoraggiare le rendite finanziarie", ha spiegato oggi il leader del Sel.

Più complicata, invece, la partita sui temi etici. Ma anche in questo caso il Professore si è messo al riparo assicurando la libertà di coscienza all'interno dell'agenda sottoscritta a dicembre. "C’è un minimo comune denominatore fra Sel e Pd - ha detto Vendola - il minimo che dobbiamo all’Italia è uscire dal medioevo, dare riconoscimento alle coppie di fatto, dotarci di una legge contro la violenza omofoba su cui il silenzio della Chiesa appare inquietante". Sebbene non rientri nel programma sottoscritto con il Pd, il governatore della Puglia ha già fatto sapere che il Sel proporrà una legge che dia alle coppie omosessuali il diritto di adottare un bambino. "Rientra nelle prerogative di un partito", ha chiosato sapendo di toccare un argomento spigoloso e che, anche a fronte di una recente sentenza della Cassazione, rischia di scatenare accese polemiche. Riuscire a trovare consensi in parlamento per il diritto all'adozione sarà piuttosto difficile. Questo Vendola lo sa. Ma spara in alto per riuscire a portare a casa, quantomeno, le unioni civili. Per quanto riguarda i diritti alle coppie di fatto (eterosessuali e omosessuali) il leader del Sel può infatti contare su una compagine trasversale che unisce idealmente Gianfranco Fini ai democratici, i renziani conflui nella lista Monti ai vendoliani.

Infine Vendola è disposto a digerire i voti dei centristi anche per andare a cambiare la Costituzione. "Oggi siamo di fronte ad un centro sinistra nuovo che si candida a governare il Paese - ha spiegato - con Monti e Casini bisognerà occuparsi assieme della riforma dello Stato sulle regole e l’architettura democratica dell’Italia". Insomma, al di là dell'appoggio esterno il leader del Sel non riesce ad andare. E su questo punto è piuttosto chiaro.

"Se il centro sinistra sceglie Monti come alleato per il governo, dovrà rinunciare al contributo di Sel - ha avvertito - io sono alternativo alla presenza dei conservatori nell’alleanza di centrosinistra".

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