"Patrimoniali e controlli fiscali". La ricetta lacrime e sangue della "nerd" Schlein

Al Festival dell'Economia la leader Pd propone i soliti modelli social-comunisti. Parla di redistribuzione, di patrimoniali da riorganizzare, di tassa di successione. Il contario di quello che chiedono gli italiani

"Patrimoniali e controlli fiscali". La ricetta lacrime e sangue della "nerd" Schlein
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Il suo passato da "nerd", forse, non lo ha mai abbandonato. Oggi infatti Elly Schlein guida un partito con caratteristiche simili a quelle di un videogioco: pieno di insidie e di scenari talvolta inverosimili, attraversato da nemici (reali o immaginari) sempre nuovi e da rompicapi interni. Ironie a parte, è stata la stessa leader Pd ad attribuirsi quella definizione. Ospite al Festival dell'Economia di Trento, la deputata di origini luganesi ha confidato alla platea: "Io non sono una luddista, sono una nerd anni '90". Questo, per spiegare ai convenuti di credere nel progresso tecnologico e nei suoi benefici ai processi produttivi. Anche se - ha aggiunto la parlamentare dem - "servono politiche che li redistribuiscano".

I modelli social-comunisti della Schlein

"Come possiamo accettare che lavoratori e lavoratrici delle piattaforme siano sfruttati a cottimo?", ha proseguito Schlein. E ancora, nel suo intervento alla kermesse economica, la leader Pd ha parlato di "intermediazione pubblica" come soluzione alle disuguaglianze (in particolare rispetto al caro-affitti). Che il segretario dem dicesse qualcosa di sinistra era ovvio e naturale; il fatto è che Elly si è presentata al pubblico di Trento riproponendo le solite ricette da progressismo social-comunista ormai trite e ritrite. Non a caso, Schlein ha citato il modello della izquierda spagnola guidata dal socialista Pedro Sánchez. Ma ha menzionato anche Joseph Stiglitz (che teorizza un "capitalismo progressista"), il nobel indiano Amartya Sen e pure Romano Prodi.

La doppia morale sulle tasse

Non sono chiaramente mancate le critiche al governo. "Sotto a un taglio del cuneo fiscale, che purtroppo non è strutturale ma dura solo alcuni mesi, c'è nascosta una norma che rende strutturale la precarietà", ha detto il leader Pd. Sull'argomento, però, già avevamo evidenziato la doppia morale dem, ora critica con l'esecutivo dopo un'intera campagna elettorale trascorsa proprio a invocare una riduzione delle tasse sul lavoro. Quando si parla di imposte i progressisti nostrani sembrano vivere una costante lotta interiore: da una parte si rendono conto che la pressione fiscale è asfissiante e che questo genera difficoltà, dall'altra auspicano però più tasse soprattutto per chi ha un qualche patrimonio messo da parte.

"Riorganizzare le patrimoniali"

Per avere una tassazione più equa - ha infatti teorizzato Schlein a Trento - bisognerebbe "riorganizzare le patrimoniali" e puntare a "un sistema ad aliquota continua". L'opposto della flat tax proposta dal centrodestra e premiata dagli elettori con il loro voto. Parlando di progressività fiscale e redistribuzione, la leader Pd ha poi lamentato: "In Italia c'è una delle tassazioni sulle successioni più iniqua e più bassa". Ancora una volta un'allusione alle imposte che colpiscono i patrimoni, magari accumulati in un'intera vita di lavoro e di sacrifici. Altrettanto discutibile, l'approccio del segretario dem al tema dell'evasione fiscale. In Italia si "strizza l'occhio a chi non paga le tasse con i condoni e alzando il tetto del contante" mentre per combattere l'evasione "la priorità assoluta è l'incrocio delle banche dati digitali", ha detto Schlein.

Lo Stato controllore e la realtà italiana

Ma la filosofia dello Stato controllore è proprio quella che ha sempre prodotto effetti opposti a quelli desiderati, spingendo gli evasori a trovare sempre nuove scappatoie per eludere i versamenti. Al contempo, quell'approccio, non ha mai risolto il problema agli onesti cittadini che invece continuano a pagare troppo e fino all'ultimo centesimo. Sempre con la medesima logica, Schlein ha affermato che a Bruxelles bisogna lavorare per un'armonizzazione fiscale anti-elusione. "Il principio fondamentale deve essere che le tasse si pagano dove si fanno profitti, non dove si fanno accordi con un governo compiacente che pensa di essere più furbo del suo vicino", ha ribadito.

Così, in un Festival dell'Economia nel quale si parla di futuro, Schlein si è ritrovata a offrire una visione legata al passato ideologico e distante dalla realtà italiana, fatta non di "paperoni" milionari ma di piccoli e medi lavoratori autonomi alle prese con un sistema che è una corsa a ostacoli.

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