Interni

Pd nel caos: parlamentari in rivolta contro il portavoce per il blocco in Rai

Aumentano i malumori e le liti in casa Pd per l'esclusione di alcuni big dal piccolo schermo. Sotto accusa Flavio Alivernini, portavoce della Schlein

Pd nel caos: parlamentari in rivolta contro il portavoce per il blocco in Rai

Ascolta ora: "Pd nel caos: parlamentari in rivolta contro il portavoce per il blocco in Rai"

Pd nel caos: parlamentari in rivolta contro il portavoce per il blocco in Rai

00:00 / 00:00
100 %

Liti e malumori nel Pd non mancano in questo periodo. La "bomba" scoppiata in Puglia ha reso il clima ancora più incandescente, ma lo era già da alcune settimane.

Il motivo del contendere è la scarsa presenza di alcuni big del partito nei telegiornali e nei talk show politici. Fonti interne alla Rai confermano che esponenti della minoranza interna come Debora Serracchiani, Alessandro Alfieri e Simona Malpezzi, ma anche personalità vicine alla Schlein come Andrea Orlando, Nicola Zingaretti e Giuseppe Provenzano sarebbero stati fatti scomparire dal piccolo schermo. "Il Pd, ora, in nome del rinnovamento, mette in panchina titolari di lungo corso che hanno ancora molto da dare in campo e schiera solo i fedelissimi della segretaria che fino a ieri giocavano nelle giovanili", sostengono le nostre fonti.

I democratici starebbero vivendo un vero e proprio psicodramma perché volti molto meno noti al grande pubblico stanno prendendo molto più spazio come il tesoriere del partito Michele Fina e soprattutto di Paolo Romano, consigliere regionale della Lombardia. "Flavio non ci manda più, decide tutto lui", dicono i più arrabbiati di questa situazione riferendosi al portavoce di Elly Schlein, Flavio Alivernini. Anzi, ci sarebbe stata un'accesa lite tra l’ex ministro per il Sud del governo Conte-bis, Giuseppe Provenzano, e il portavoce della segretaria. Il Pd starebbe, dunque, vivendo un momento di forte conflittualità interna con una nutrita fetta di parlamentari sempre più insofferente di fronte a determinate esclusioni.

Alivernini, però, sentito dal Giornale, non conferma la presenza di tali attriti e dice: "Cerco di distribuire le presenze in base alle esigenze del partito". Ed evidentemente, adesso, le esigenze richiedono di dare meno spazio a esponenti della minoranza come Malpezzi e Alessia Morani che riescono ad andare in televisione solo se vengono direttamente chiamati solo dai responsabili dei programmi tivù. Soprattutto in Mediaset dove, recentemente, si è rivisto anche Matteo Orfini. "Eppure Serracchiani, Malpezzi ed ex ministri come De Micheli, Orlando e Provenzano bucano lo schermo più delle figurine che ci mandano ora", spiegano sempre da viale Mazzini. E ancora: "Loro sono delle 'facce' che alzano lo share…Chissà cosa avranno fatto di male per essere censurati così?".

Questa situazione riguarda anche il canale La7 che, pur di mantenere buoni rapporti con il principale partito d’opposizione, si adegua e accetta che nei suoi programmi compaiano le seconde o terze file.

I ben informati assicurano che, se questa strategia non deve portare i risultati sperati, il coach Schlein rischia l’esonero dopo le europee.

Commenti