Elezioni Regionali 2023

"Il Pd tiene". La "bufala" dei dem che non sanno perdere

Da Enrico Letta a Simona Malpezzi, passando per i candidati presidenti, a sinistra tutti faticano ad ammettere la sconfitta

"Il Pd tiene". La "bufala" dei dem che non sanno perdere

Non c'è niente da fare, la sinistra non riesce proprio ad ammettere la sconfitta. Dalla famosa frase "Siamo arrivati primi, ma non abbiamo vinto", pronunciata da Pier Luigi Bersani nel 2013, all'indomani delle elezioni Politiche che video il Pd superato dal M5S, a oggi non è cambiato nulla.

Dieci anni dopo è Simona Malpezzi a impersonare la parte dell'ottimista."Chiaramente dire che siamo contenti sarebbe sbagliato ma dobbiamo segnalare il risultato del Pd che tiene e cresce", ha detto il capogruppo dei democratici a Palazzo Madama, commenta dal comitato elettorale di Pierfrancesco Majorino le proiezioni delle Regionali in Lombardia. "Il Pd si è messo in discussione e penso che sia un buon momento per ripartire", ha aggiunto la Malpezzi sottolineando la necessità del ritorno di un"Pd a vocazione maggioritaria". "Poi le alleanze arrivano da sole, se hai una proposta che è capace di includere", è la conclusione del ragionamento della senatrice piddina.

Non si dà totalmente per vinto neppure Alessio D'Amato, candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Lazio, che commenta così l'esito delle Regionali: "Desidero ringraziare tutti gli elettori e le elettrici per il consenso che hanno dato che non è stato comunque sufficiente alla vittoria. Ma ricordo che è stato un risultato superiore a quello delle ultime elezioni regionali". E aggiunge: "Il risultato di Nicola Zingaretti, alle ultime regionali, fu del 32,9% adesso sembra che le proiezioni diano un dato superiore. La volta scorsa l'esito fu sufficiente alla vittoria, questa volta no". Ora, basterebbe guardare le percentuali che separano i candidati di centrodestra, Attilio Fontana in Lombardia e Francesco Rocca nel Lazio, dai loro sfidannto, Francesco Majorino in Lombardia e Alessio D'Amato nel Lazio, per capire quanto sia significativo il distacco tra le due coalizioni in entrambe le Regioni. In Lombardia il centrodestra ha più di venti punti di vantaggio, mentre nel Lazio 13-15. Un risultato assai insoddisfacente, visto e considerato che gli ipotetici alleati, il Terzo Polo capitanato da Letizia Moratti in Lombardia e i Cinquestelle nel Lazio, non sfondano. Il dato del Pd, invece, è in linea con i risultati ottenuti negli ultimi cinque anni che vedono i democratici viaggiare sempre intorno al 18-20% e, pertanto, parlare di "crescita" come fa la Malpezzi è del tutto fuorviante. Eppure, persino il segretario uscente, Enrico Letta, si ostina a non voler guardare in faccia la realtà e si consola così: "L'Opa contro il Pd ha fatto male a chi l'ha tentata. Ci auguriamo che questo risultato dimostri finalmente a M5S e Terzo Polo che l'opposizione va fatta al governo e non al Pd. Il Pd rimane saldamente seconda forza politica e primo partito dell'opposizione". Un dato che, secondo Letta, "può essere un viatico fondamentale per il lavoro del nuovo gruppo dirigente che uscirà dalle Primarie del Pd del 26 febbraio". Sarà. Evidentemente, i piddini amano arrivare secondi..

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