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Sicurezza, il piano di Natale nelle città: ecco cosa cambia

Vertice del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi con i sindaci di Roma, Milano e Napoli. Sul tavolo la lotta alla mala-movida, il contrasto alla violenza per strada e i controlli delle forze dell'ordine

Sicurezza, il piano di Natale nelle città: ecco cosa cambia

Roberto Gualtieri, Beppe Sala e Gaetano Manfredi a colloquio con il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi per mettere a punto un piano sicurezza per le festività natalizie. Questo sarà il primo Natale post-pandemia, ma sono tanti i problemi ancora da risolvere. Non parliamo di lotta ai contagi, quanto piuttosto di contrasto alla mala-movida e alle baby-gang, sempre più aggressive.

Ecco dunque la "ricetta" pensata dal ministro in comunione con i sindaci di Roma, Milano e Napoli, che si sono presentati questa mattina al Viminale.

Contrastare l'incremento del disordine

"Dopo la pandemia c'è stato un incremento del disordine in cui si inquadrano anche movida e baby gang e occupazioni abusive. Bisogna puntare anche su un impiego più razionale delle tecnologie come la video sorveglianza", ha dichiarato alla fine del vertice il ministro Matteo Piantedosi, come riportato da Repubblica. "Questo è il primo incontro ma poi ci saranno confronti più operativi per settori, gradualmente affronteremo le problematiche più afflittive in modo da poter essere in grado di avere già risultati positivi", ha aggiunto.

La cronaca è purtroppo piena di episodi legati alla mala-movida, alle baby-gang e alle aggressioni in strade buie e poco sorvegliate. Considerato il periodo dell'anno, con feste e raduni, il ministro ha ritenuto opportuno prendere dei provvedimenti per garantire al meglio possibile la sicurezza dei cittadini.

Ci saranno dunque verifiche più accurate da parte delle forze dell'ordine. Si cercherà di concentrare un minor numero di persone nei luoghi maggiormente frequentati dalla movida cittadina, e anche i locali dovranno attenersi a nuove regole, come, ad esempio, la riduzione dei posti a sedere. Gli stessi sindaci hanno evidenziato l'importanza di un incremento di controlli nei confronti degli esercenti. "Vedremo come i fenomeni di disordine urbano legati alla conduzione di esercizi commerciali in modalità non sempre consoni alla prevenzione, ad esempio la movida, spesso si intreccino con l'esigenza di verificare se quei determinati settori commerciali e imprenditoriali non siano interessati da fenomeni di infiltrazioni o reimpiego di capitali illeciti.Qualche indizio in questo senso lo abbiamo", ha infatti precisato Piantedosi.

Severità contro i trasgressori

Intervenuto nel corso della conferenza, il sindaco di Milano Beppe Sala ha spiegato che durante i controlli sui locali della movida non è infrequente imbattersi in situazioni di spaccio, o di inquinamento acustico. In quel caso, ha riferito il primo cittadino del capoluogo meneghino, si procederà con la chiusura delle strutture e la revoca della licenza.

"Va verificato inoltre che non ci siano infiltrazioni mafiose nei locali, questo è un problema che sentiamo molto pesante", ha aggiunto Sala. "La conclusione del lavoro credo sia guardare queste tre città come unicum".

Lo stesso sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha confermato l'importanza di portare avanti un lavoro congiunto di lotta alla criminalità organizzata, combinando sia azioni repressive che di recupero della legalità.

"Nelle nostre città ormai si vive di notte come di giorno", ha spiegato il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. "Ci sono aree sature che creano situazioni di potenziale pericolo e insicurezza dei cittadini: bisogna intervenire in particolare su quelle attività che usano in modo improprio la strada, che è uno spazio comune da tutelare", ha aggiunto.

Insomma, stop ai tavolini selvaggi. Facendo però un distinguo fra chi ha realmente bisogno, e chi invece sta solo approfittando della situazione.

Più forze dell'ordine sul campo

Sempre in tema di sicurezza, il ministro Matteo Piantedosi ha annunciato un incremento di agenti in strada. Entro il mese di dicembre saranno inviate altre 100 unità in tutte le grandi città. "A Roma arriveranno poco meno di 500 unità di personale mentre poco più di 400 andranno via: un incremento netto di quasi 100 unità. C'è un saldo timidamente positivo e incoraggiante per il futuro, oltre a uno strumento che sarà più attivo", ha dichiarato il titolare del Viminale. "In passato per troppi anni gli apparati della sicurezza sono stati visti solo come un costo a carico dell'erario, ora finalmente il trend è in positivo e centinaia di unità di organico in più verranno assegnate alle tre grandi città".

Piantedosi ha quindi espresso preoccupazioni per le stazioni ferroviarie e le occupazioni abusive.

Da qui l'invito ai sindaci a collaborare per "strutturare e dotare le città di maggiori risorse da destinare ai problemi della sicurezza".

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