Interni

Da Piantedosi arriva l'altolà ai grandi centri di accoglienza

Due navi affondano davanti alla Libia. La "Vega" arriva a Catania

Da Piantedosi arriva l'altolà ai grandi centri di accoglienza

La politica migratoria del governo è a una svolta. Il ministero dice no all'apertura di grandi centri di accoglienza. Il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, durante l'incontro con i governatori alla Conferenza delle Regioni di ieri, con interventi pure del ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci e del nuovo commissario per l'emergenza immigrazione, Valerio Valenti, ha affrontato l'emergenza lanciando una nuova linea: favorire l'accoglienza diffusa dei migranti, escludendo l'apertura di grandi centri di accoglienza. Il titolare del Viminale ha sostenuto l'esigenza di ampliare la rete dei centri di primissima accoglienza per ridurre la pressione migratoria sulle aree principali di sbarco come Lampedusa e la Sicilia orientale. Tutto questo mentre in mare si continua a morire. A largo della Libia sono affondate due barche con 80 persone a bordo: almeno 57 sono i corpi rinvenuti sulle rive libiche. C'erano anche dei bambini. Un operatore umanitario della Mezzaluna Rossa a Sabratha ha dichiarato negli ultimi sei giorni sono stati recuperati 46 corpi. Sul fronte italiano, invece, altra pesante giornata di sbarchi. È giunta al porto di Catania la nave Vega della Marina militare con 500 migranti a bordo, trasferiti dall'hotspot di Lampedusa. La metà resteranno nel capoluogo etneo per essere trasferiti nel centro di prima accoglienza di San Giuseppe La Rena. Altri 250 andranno ad Augusta. Nella notte tra mercoledì e giovedì, invece, a Lampedusa sono giunti 102 migranti a bordo di 3 imbarcazioni partite da Sfax in Tunisia. Mercoledì ci sono stati 20 approdi che hanno portato sull'isola 1.078 persone (sono 2.705 ospiti dell'hotspot di Lampedusa). Un altro gommone in difficoltà con 38 persone a bordo, individuato mercoledì sera tra Sicilia e Tunisia. Infine, sono iniziate al porto di Napoli le operazioni di sbarco dalla Geo Barents. A bordo altre 75 persone, tra cui 40 minori e 13 donne.

Freddi numeri di una catastrofe destinata a peggiorare.

Commenti