Milano - La notizia ha dell'incredibile, ma a Milano il sindaco «rosso-arancione» Giuliano Pisapia ha vietato i gelati dopo la mezzanotte. O meglio, i negozi possono rimanere aperti fino alle due, ma il cono si mangia solo dentro. Vi immaginate il 15 di agosto tutti accalcati nell'afa in un buco di gelataio (con le porte chiuse altrimenti si paga la multa) a farsi di pistacchio? Ma il destino vuole che di notizia ce ne sia un'altra. Secondo il mensile Terre di mezzo e l'Agesci, tra duecento negozianti in tre quartieri della movida milanese (Navigli, via Marghera e Isola, mica profondo hinterland), uno su dieci paga il pizzo. Un dato forse sottostimato. Ora se voi foste il sindaco, di cosa vi preoccupereste? Della criminalità che estorce i commercianti o dei golosi di creme? La risposta sembrerebbe scontata. Sembrerebbe.
«La fantasia distruggerà il potere e una risata vi seppellirà» gridavano gli studenti del maggio francese nel '68 e poi in Italia anche nel '77 citando l'anarchia di Michail Bakunin. E Pisapia dovrebbe ricordare bene quei tempi di eskimo e chiavi inglesi. Nulla di male, per carità (a parte le chiavi inglesi) perché in testa le generazioni è meglio che abbiano idee e ideali, piuttosto che vento. Il problema è che poi a forza di parlar di rivoluzione, capita anche di conquistare il Palazzo. Magari tanti anni dopo e con un po' di pancetta in più, ma non c'è nulla di più goffo di un rivoluzionario costretto a normalizzarsi tra le sale tutte stucchi e arazzi. E magari nell'affanno di giornate passate tra scartoffie e pandette, anche all'avvocato Pisapia è venuto in mente che per questa Milano bisogna fare qualcosa di più. I cittadini mostrano segni di insoddisfazione, la luna di miele volge al tramonto e perfino un grande elettore di Pisapia come i centri sociali hanno assediato il Comune. E allora serve un colpo di timone per dare una raddrizzata a questa città dove ci sono 25mila immigrati irregolari. Non le brave badanti o i filippini che vanno a messa la domenica, 25mila disperati ai margini della società e in condizioni disumane che inevitabilmente in molti casi li spingono a essere disposti a tutto. Tanto che le rapine per strada e negli appartamenti sono quasi raddoppiate.
Niente, gli immigrati stiano pure dove sono perché Pisapia ha in mente tutt'altro per mettere finalmente un po' d'ordine (e disciplina). Una bella ordinanza per colpire quei farabutti che vorrebbero mangiarsi un bel gelato nelle sere d'estate. Se lo scordino. E siccome c'è il «divieto d'asporto», non sarà nemmeno consentito portare un po' di refrigerio in vaschetta alla fidanzata o alla mamma. Magari alla moglie incinta, ma con certificato medico. Solo un'idiozia. E per criticare Pisapia non si parli di Stato etico che quello è una cosa seria. Per fortuna c'è internet e lì un'ondata di risate sta sommergendo di ridicolo il sindaco e i suoi seriosi assessori, compreso quello alla Sicurezza che s'è occupato del caso. «Se abitate a #Milano, affrettatevi - ha twittato ieri pomeriggio Silvio Berlusconi - Avete meno di 6 ore per mangiarvi un gelato». E questa sera c'è il «gelatomob», la rivolta del gelato: appuntamento alle 23,50 in corso di Porta Ticinese 51.
Nonostante la rettifica di Pisapia che ieri titolava «nessun coprifuoco». Confermando che l'ordinanza ha «lo scopo di dissuadere la formazione di assembramenti notturni sui marciapiedi». Se volete il gelato potete pure mangiarlo. Ma da soli.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.