Post contro Meloni, il docente ha tentato il suicidio: "Non ho retto"

Prima di ingerire una massiccia dose di farmaci ha informato la dirigente scolastica che ha prontamente chiamato i soccorsi

Post contro Meloni, il docente ha tentato il suicidio: "Non ho retto"
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Un'ingestione eccessiva di farmaci: è in questo modo che il professore di Marigliano, Stefano Addeo, autore del post pubblicato su Facebook in cui augurava la morte alla figlia di Giorgia Meloni avrebbe tentato il suicidio. Prima, però, ha informato la dirigente scolastica dell'istituto in cui presta servizio come docente di tedesco, che ha allertato i soccorsi. È stato ricoverato in codice rosso in ospedale a Nola ma secondo quanto si apprende non sarebbe in pericolo di vita.

L'agenzia Adnkronos è riuscita a parlare con il professore, il quale ha affermato di aver "assunto diversi barbiturici, diversi farmaci, è una situazione che non riesco a sostenere, mi sono rifiutato di sottopormi alla lavanda gastrica e ora la polizia vuole parlarmi". Non parla di aver assunto alcolici, come invece riportato da alcuni media nell'immediatezza della notizia. L'uomo, dunque, è cosciente e probabilmente in qualche ora verrà dimesso dall'ospedale. La pressione mediatica sul caso è senz'altro forte, visto il tenore delle parole espresse su un social network pubblico, anche se cancellate. È stata comunque coinvolta una bambina di 8 anni, che ha l'unica colpa di essere figlia di un premier del quale l'uomo non condivide le idee. Ma la pressione sarebbe meno forte se il professore non avesse rilasciato già tre interviste, di cui una al telegiornale regionale della Rai, e se non avesse scritto una lettera aperta al premier che verrà pubblicata domani.

Addeo si è scusato con Meloni, lo ha fatto a più riprese, ma quel che stona con questa situazione è il suo ruolo di professore ed educatore in una scuola superiore. Per questo motivo il direttore generale dell'Ufficio scolastico della Campania è al lavoro, anche nella giornata di oggi, per le valutazioni sul caso del professore. Sono all'orizzonte provvedimenti disciplinari ma non se ne conosce l'entità, anche se il professore ha dichiarato di temere il licenziamento a due anni dalla pensione. Dal canto suo, inoltre, il docente ha denunciato pubblicamente di essere oggetto di ignobili minacce di morte. "Non ho retto tutto l'accanimento mediatico che c'è stato nei miei confronti.

Un'ora fa ho provato il suicidio con un mix di psicofarmaci. Ho commesso un errore, ma non dovevo essere crocifisso in questo modo, mi hanno linciato. Ho chiesto scusa, non ce l'ho fatta", ha detto poi anche all'Ansa, sempre dall'ospedale.

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