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Il precedente di Detroit L'ex capitale mondiale dell'auto ha un buco di 18 miliardiLa storia

Settecentomila abitanti o poco più. Siamo a Detroit, stato del Michigan, ex capitale dell'auto, sede della Chrysler dopo che nel 1896 una fiorente industria di trasporti spinse Henry Ford a costruire lì la sua prima auto. Il 18 luglio scorso il governatore Rick Snyder ha dichiarato fallita la città, non più in grado di ripagare le obbligazioni municipali emesse per un valore complessivo di 18 miliardi di dollari. Quella di Detroit è la prima municipalità a dichiarare fallimento nella storia americana. Secondo il giudice federale Steven Rhodes la città si è comportata correttamente, negoziando con i creditori, prima di dichiarare lo stato di insolvenza.
Lo scorso 4 dicembre lo stesso Rhodes ha consentito alla città di accedere al regime del cosiddetto «Chapter 9», che consente di richiedere la protezione garantita ai creditori, nonostante il no di sindacati e fondi pensione, che hanno annunciato ricorso. La città non ha più soldi per garantire perfettamente i servizi di baseo. In città il 40% dei lampioni pubblici è spento e per ottenere un intervento della polizia in caso di furto o aggressione servono 58 minuti. Nel giro di alcuni anni, dai tempi d'oro dell'auto, la metropoli si è progressivamente svuotata e da 2 milioni di abitanti ora ne conta 700mila, la disoccupazione arriva al 20% e certi quartieri sono ormai completamente disabitati o in mano alla criminalità.

Nel 1960 il 70% degli abitanti era bianco, oggi l'80% degli abitanti è nero.

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