È già rissa sui soldi

Il governo cerca 20 miliardi e partono i veti incrociati di Europa, Cgil e nemici del Pd. E i conti non tornano neppure in Aula

È già rissa sui soldi

Non tira buona aria nel magico mondo renziano. Il gradimento degli italiani per il premier più giovane di sempre flette (meno sette punti in pochi giorni). Qualche cosa non gira. È presto per tirare conclusioni ma alcuni nodi stanno venendo al pettine con una velocità pari a quella raggiunta dal segretario del Pd nella presa del potere.

Il primo è quello dei soldi. Dove sono, ammesso che ci siano? Nelle ultime ore, sul tema, è vera bolgia. Renzi accusa Letta di aver barato sui conti (quelli trovati non corrisponderebbero a quelli dichiarati), l'ex ministro Saccomanni nega e predice che il suo successore Padoan avrà vita difficile. Padoan smentisce Renzi sull'ipotesi di sforamento del deficit, l'Europa manda segnali minacciosi: Italia, attenta a non fare furbate altrimenti saranno guai.
Il secondo nodo è politico. Due giorni di votazioni alla Camera, sulla legge elettorale, hanno dimostrato che Renzi avrà anche dalla sua la maggioranza del Pd ma non ha quella dei deputati Pd. Il numero di franchi tiratori di maggioranza (il voto è segreto) è stato ben al di sopra della più pessimista delle previsioni. Più di una volta è scattato l'allarme rosso tanto da far correre in aula per votare anche i membri di governo reperibili.

Se questo è il buon giorno non c'è da stare tranquilli. È che bisogna uscire velocemente da un equivoco di fondo. Questo infatti è un governo per le riforme nato solo grazie a un patto tra Renzi e Berlusconi. Senza quell'accordo Renzi non avrebbe mai avuto la forza di scalzare Letta nel modo che sappiamo. È ovvio che ora Renzi non può pensare di guidare a prescindere da quella stretta di mano col Cavaliere e mettersi nelle mani di piccoli partiti che lo strattonano a destra e a manca allontanandolo dalla strada maestra che tanto ha fatto sperare buona parte degli italiani.

Non solo non ha una maggioranza parlamentare affidabile, non solo ha tanti nemici dentro e fuori il partito che non vedono l'ora di vederlo cadere, ma non ha neppure alleati di governo di cui fidarsi. L'impressione è che stia provando a tenere il piede in due scarpe. Se così fosse - lo capiremo meglio nelle prossime ore - l'inciampo è assicurato. E sarebbe un vero peccato.

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