Interni

Primo sì dell'Europa all'incarico per Di Maio. Ma la Lega non ci sta

Il Carroccio insiste: "Curriculum scadente". E Gasparri (Fi) vuole il caso in Parlamento

Primo sì dell'Europa all'incarico per Di Maio. Ma la Lega non ci sta

La Lega non molla la presa su Luigi Di Maio che intanto incassa il via libera alla nomina come inviato speciale nel Golfo Persico dal Comitato politico e di sicurezza del Consiglio Ue. Il M5s, ex partito di Di Maio, fa le barricate: «Questa nomina è stata giudicata inappropriata da tutti i partiti politici, che sostengono che manchino le competenze e l'esperienza. All'inizio si era pensato a uno scherzo ma purtroppo, come si evince da organi di stampa, la notizia è ufficiale, e ha generato reazioni negative ovunque», attacca il parlamentare Alessandro Caramiello. Ma proprio il partito di Conte, nelle stesse ore in cui attacca Di Maio cerca di piazzare l'ex ministro della Giustizia Alfonso Bonafede al Consiglio di presidenza della Giustizia tributaria. Un tentativo di blitz che manda all'aria intesa tra i gruppi parlamentari. Senza intoppi invece la strada verso la nomina di Di Maio: ieri è arrivato il parere favorevole dal Comitato politico e di sicurezza del Consiglio Ue. Anche l'ambasciatore italiano Vincenzo Celeste ha dato l'ok. Adesso sono previsti alcuni lavori amministrativi da parte del Consiglio, poi la nomina dovrà essere esaminata dagli ambasciatori degli Stati membri nell'Ue (Coreper) - sempre senza discussione - per poi essere approvata in via definitiva da un qualsiasi formato del Consiglio Ue. Sono passaggi tecnici, la decisione politica è presa. Di Maio incassa la «cambiale» per aver consentito nel 2019 con i voti del M5s la nascita della maggioranza Ursula in Europa. Fi e Lega premono sull'esecutivo affinché si attivi per bloccare la nomina. Il Carroccio non si arrende. E dopo aver ottenuto un'audizione di Joseph Borrell al Parlamento europeo continua ad alzare il tiro: «L'ipotesi di Luigi Di Maio rappresentante speciale dell'Ue nel Golfo continua a rappresentare una grave mancanza di rispetto verso gli elettori italiani che ne hanno bocciato sonoramente l'operato, verso il governo italiano che non lo sostiene e verso i tanti bravi diplomatici italiani che avrebbero avuto le carte in regola per ambire al ruolo». Chi a sorpresa si schiera al fianco dell'ex ministro degli Esteri è il vulcanico governatore della Campania Vincenzo De Luca: «Se c'è uno che può parlare senza sospetto di Di Maio è De Luca. Io penso che dovremmo non perdere mai il senso umano della lotta politica. In questo momento per me Luigi Di Maio è un cittadino italiano a cui viene destinata una responsabilità dall'Europa. Per me basta questo, non ho nulla da dire. E un cittadino italiano che viene investito Di una responsabilità significativa, non trovo nessun motivo per fare polemica, nessuno». Ma la Lega insiste: «Curriculum scadente». L'ex presidente della commissione Antimafia Nicola Morra si toglie un sassolino dalla scarpa: «La nomina di Di Maio come inviato Ue nel Golfo Persico? A parole tutti son contrari, allora perché non protestano vigorosamente contro un'Europa che non tiene conto dei loro richiami? È il teatrino della falsità, in cui Luigi non è affatto il peggiore». Il senatore Fi Maurizio Gasparri cerca di portare il caso in Parlamento e bombarda i burocrati europei: «Le procedure burocratiche non fanno di Di Maio uno statista. Ribadisco che è totalmente inadeguato per il ruolo di rappresentante dell'Unione europea nell'area del Golfo e che il governo italiano ha ribadito, più volte, che non si tratta di una sua proposta. L'ostinazione delle burocrazie europee nell'andare avanti è davvero censurabile».

Il pressing di Lega e Fi per ora non sortisce alcun effetto.

Commenti