Si susseguono le udienze del processo cosiddetto Berlusconi- Ruby, e i nostri cronisti, Valeria Braghieri e Luca Fazzo, ne riferiscono quotidianamente sul Giornale senza inibizioni. Sono professionisti esperti e smaliziati: chi ha letto i loro articoli è bene informato. Intervengo sul tema solo per manifestare un’impressione che forse non è soltanto mia. In aula si svolgono gli interrogatori delle olgettine, cioè ragazze bellocce - ce ne fosse una brutta o anche così così - che, secondo gli atti, frequentavano più o meno assiduamente la dimora del Cavaliere. Per fare che? Discutere di politica, di finanza, di economia? Nossignori. Il premier, dopo una giornata di lavoro e di rotture di scatole, non gradiva il dibattito: desiderava rilassarsi e divertirsi.
Come? Questo è il punto. La magistratura sospetta che nel villone patrizio di Arcore si scopasse di brutto, oltre a cantare, danzare, cenare e inscenare pochade , in costume o senza. La difesa di Berlusconi sostiene, al contrario, che tra quelle mura lussuose non si scopasse mai, e scusate se uso un verbo improprio, volgarotto, ma non ne conosco uno migliore: mica posso scrivere fornicare, visto che non sono un parroco e neppure un sacrista.
Chi ha ragione? Le toghe d’attacco o quelle addette al catenaccio? Fino ad ora non è dato sapere. Si sa però che scopare, piaccia o no,non è reato.A meno che l’attività in questione non avvenga tra una persona maggiorenne e una minorenne. Si dà il caso che i pm siano persuasi che Silvio fosse (sia) più vigoroso di Mandrake e si scopasse tutte le ospiti, un mucchio. E che, preso da un simile gravoso impegno (per un uomo della sua età, ma anche per un trentenne, aggiungo, avendo qualche esperienza in materia), egli a un dato momento si sia confuso e abbia goduto delle grazie di Ruby, ahimè diciassettenne, quindi minore. E questo non è lecito, a rigor di legge. Di qui il processo in corso.
Se risultasse che Berlusconi in effetti è caduto in errore - direi anagrafico - sarebbe condannato, con l’aggravante della prostituzione (utilizzata) poiché la fanciulla avrebbe ricevuto delle regalie, denaro. Ma come si fa ad accertare se il fatto sussista o no? Bisognerebbe che lei confessasse: ebbene sì, quel porco mi ha scopata. Viceversa afferma l’opposto.
Servirebbero dei testimoni per incastrare il fondatore del Pdl. Però è improbabile che uno scopi davanti a testimoni, specialmente se la signorina è minorenne. Non importa. I pm - maschi o femmine che siano - sono per definizione, e anche per mestiere, testardi e, in nome della giustizia, le provano tutte. Insistono, cercano, sondano. Non si sa mai. Magari una delle tante olgettine, che bazzicavano i luoghi degli incontri eleganti, può avere spiato nella camera da letto presidenziale e colto Silvio e Ruby mentre facevano quella cosa là, o almeno i preliminari.
Ergo,le toghe d’attacco non demordono. Come dar loro torto? A ogni ragazza che depone, esse rivolgono domande incalzanti, finalizzate a sciogliere il dilemma. Per adesso non hanno cavato un ragno dal buco (questa metafora forse potevo risparmiarmela). E ho la sensazione che non lo caveranno. Comunque lodiamo la pertinacia dei magistrati: mai arrendersi davanti a un buco nero. Ciò che non comprendiamo è un particolare che invece pare stia molto a cuore a chi effettua gli interrogatori delle olgettine maggiorenni che deliziavano le serate di Berlusconi. Alle quali viene chiesto se, tra una danza e un’altra,un sorso di champagne e un altro, abbiano avuto con l’anfitrione instancabile qualche rapporto sessuale o roba del genere, che poi è un genere unico e universale. Alcune di esse- riferiscono i colleghi addetti alla giudiziaria - hanno negato; altre, indignate, non hanno risposto, e si è capito il senso del loro rifiuto. Questo: sono cazzi nostri.
E qui nasce un dubbio che estendo al lettore: la scopata è o non è protetta dal diritto alla privacy? Il magistrato ha facoltà di indagare sotto le lenzuola
di una donna libera, che ha compiuto i 18 anni, oppure commette una scorrettezza, assodato che tutti, togati o no, scopiamo con chi ci pare, talvolta in segretezza, altrimenti addio intimità?Ai giuristi l’ardua sentenza.
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