Politica

Prove di lista civica: Concita e il manifesto del partito di Saviano

Comizio in tv della De Gregorio, che però smentisce: "Non scendo in campo"

Prove di lista civica: Concita e il manifesto del partito di Saviano

La lista per la legalità, evoca­ta a più riprese da Repubblica ,non s’ha da fare.Le smentite sono grani­tiche. Prima quella di Roberto Savia­no: «Non farò politica, scrivere è il mio mestiere». Poi quella di Euge­nio Scalfari. «Alcuni giornali hanno dato notizie che io, Carlo De Bene­detti ed Ezio Mauro propugnerem­mo una lista civica di Repubblica che intraprenda una “scalata ostile” al Pd portando come personaggio di sfondamento Roberto Saviano. Smentiamo notizie degne soltanto del giornalismo gossiparo».

Questione chiusa? Sarà, ma quel­la lista­ stampella che nelle intenzio­ni degli ideatori avrebbe la funzione di fare da ammortizzatore anti-Gril­lo e servirebbe al Pd per diversifica­re l’offerta politica con qualche inie­zione di populismo, continua a ri­prendere vita dalle ceneri del «gos­sip ». Accade, ad esempio, che Con­cita De Gregorio, ospite a In Onda su La7 da Nicola Porro e Luca Tele­se, prima si trinceri in una smentita di rito - «non intendo fare politica» ­poi tiri fuori un foglietto e detti, pun­to dopo punto, una sorta di program­ma alternativo a quello del Pd. In pratica un manifesto di quello che Via del Nazareno dovrebbe fare per sopravvivere, un  "salvalavitaBersa­ni" sciorinato non esattamente di getto ma come frutto di una pregres­sa elaborazione. Una sortita dal sa­pore simil-elettorale che fa subito pensare che l’ex direttore de l’Unità abbia deciso di assecondare le pro­prie ambizioni politiche per scende­re in campo.

«La lista Saviano?» attacca De Gre­gorio «solo chiacchiere.C’è stato so­lo un editoriale di Scalfari sull’utili­tà di questa lista. In realtà sarebbe solo plastica facciale, un lifting per inseguire i grillini. Gli elettori non sono stupidi. Il Pd ha chiuso la porta alla società civile fino all’altroieri, a personaggi come De Magistris e Mo­ni Ovadia. Finora i criteri di selezio­ne hanno premiato la fedeltà, all’in­segna del meglio leali che fedeli. Ora serve una rivolta dall’interno». E poi la lista delle occasioni manca­te. «Penso a persone come Laura Puppato in Veneto, Peppe Proven­zano in Sicilia, messe ai margini per­ché fanno ombra. Alle manifestazio­ni bollate come movimentiste. Ai No Tav bollati come terroristi. Alle firme sull’acqua o alle iniziative per le donne. Tutto giudicato troppo di sinistra». Un piccolo comizio. Con chiosa finale dei suoi «seguaci» su Twitter . «Interessante puntata.

Ma Concita scende in campo o no?».

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