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Quadrilatero e Area C, nuova "mazzata" di Sala alla viabilità

La giunta milanese approva un pacchetto di disposizioni sulla mobilità: stop alle auto private nel quadrilatero della moda e Area C più cara anche per i residenti. Centrodestra all'attacco

Quadrilatero e Area C, nuova "mazzata" di Sala alla viabilità

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Peggio di un Tetris. Tra cambiamenti, rincari e proteste anesse, la viabilità urbana a Milano sembra diventata un gioco d'incastri nel quale, tuttavia, i tasselli non vanno mai a posto. Anzi, col passare dei mesi il quadro generale sembra complicarsi sempre di più. E a smenarci sono in genere i lavoratori, gli studenti e chi non abita nelle centralissime vie cittadine. Ora, però, anche per i frequentatori del quadrilatero della moda cambierà qualcosa (e ti pareva): entro il primo semestre del 2024, infatti, scatterà lo stop al traffico privato anche nelle cosiddette vie del lusso. Lo ha deciso la giunta guidata dal sindaco Beppe Sala, che ha varato un pacchetto mobilità con diverse delibere.

Stop alle auto nel quadrilatero della moda

"Voglio dare un messaggio chiaro su come vogliamo che sia la circolazione nel centro", ha dichiarato il primo cittadino del capoluogo lombardo, spiegando che si tratta di "un'operazione che sta facendo gran parte delle grandi città internazionali". Non c'è ancora una data fissata per l'inizio della nuova viabilità nel quadrilatero, ma il cambiamento - come accennato - dovrebbe partire entro la prima metà del prossimo anno. Saranno posizionate telecamere nella zona delimitata per controllare gli ingressi: vietato l'ingresso ai veicoli privati, saranno invece permessi il carico, lo scarico e il transito di taxi e Ncc.

Aumenta il ticket dell'Area C

Annunciata da poche ore, la modifica alla viabilità si è subito aggiunta alle numerose polemiche già in corso sull'argomento. Molti infatti contestano al sindaco di occuparsi troppo del "patinatissimo" centro storico di Milano e di trascurare - o peggio, penalizzare - chi frequenta invece le zone periferiche. E a gettare benzina sul fuoco del malcontento ci hanno pensato proprio le più recenti proposte della giunta ambrosiana di centrosinistra. Dal 30 ottobre prossimo, infatti, a Milano aumenterà il ticket di ingresso nella ztl del centro storico Area C, passando da 5 euro a 7,50. L'ingresso nella ztl si pagherà anche il sabato e nei festivi e non solo dal lunedì al venerdì, come adesso. Per questa modifica, tuttavia, non c'è ancora una data certa in quanto il provvedimento dovrà passare dal Consiglio comunale.

"Questo prezzo di ingresso non lo toccavamo da una vita e 7,50 euro non è un numero a caso. Infatti avevamo agganciato simbolicamente il ticket di Area C a quello del biglietto del trasporto pubblico, che era 1,50 quando è stata introdotta Area C e adesso è 2,20", ha spiegato il sindaco Beppe Sala, con un ragionamento destinato forse a non convincere troppo chi è già su tutte le furie. Il primo cittadino ha anche spiegato che i residenti non pagheranno l'ingresso nella Ztl il fine settimana e nei festivi: magra consolazione, visto che la criticità contestata da molti cittadini riguarda proprio i giorni feriali, quelli in cui ci si sposta per necessità di studio o di lavoro. Per i residenti, i primi quaranta accessi sono gratuiti poi il tagliando d'accesso costerà 3 euro.

Le proteste del centrodestra

Il Comune stima di incassare a regime circa 15 milioni di euro in più, oggi gli introiti di Area C sono di 30 milioni all'anno. "Non è una misura finalizzata a incassare, ma a non fare entrare le auto in centro città", ha spiegato l'assessore alla Mobilità Arianna Censi. Ma le opposizioni sono di tutt'altro avviso. "Non bastava l'introduzione dell'Area B e l'aumento dei biglietti Atm. Tra qualche mese arriverà l’ennesima stangata (...) In questo modo Milano diventerà economicamente insostenibile per milioni di lavoratori e studenti che non possono permettersi il lusso di spostarsi in bicicletta o in monopattino come auspica il sindaco abituato a vivere nelle vie del centro storico", ha attaccato il deputato di Fratelli d'Italia Grazia Di Maggio, responsabile dei circoli territoriali per la città di Milano.

Stop ai camion senza sensori per l'angolo cieco

Tra i provvedimenti approvati dalla giunta Sala, anche lo stop, dal primo ottobre, alla circolazione dei mezzi pesanti senza i sensori per la rilevazione dell'angolo cieco nello specchietto. La delibera modifica la disciplina di Area B, imponendo il divieto di accesso per i mezzi a partire dalle 3,5 tonnellate non dotati di sistemi per la rilevazione dell'angolo cieco nello specchietto, capaci di rilevare la presenza di pedoni e ciclisti situati in prossimità della parte anteriore del veicolo o sul lato del marciapiede e di emettere un segnale di allerta. I veicoli i cui proprietari risultino in possesso di un contratto di acquisto di un sistema di rilevazione per angolo cieco, potranno circolare fino all'installazione del dispositivo e comunque non oltre il 31 dicembre 2024. E l'intenzione trapelata è quella di estendere in futuro la restrizione anche ai mezzi più leggeri.

Per questi ultimi l'obbligo invece slitterà di un anno, ad ottobre 2024, con la medesima possibilità di deroga non oltre il 31 dicembre 2025.

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