
L’attacco social, la richiesta di chiarimenti con tanto di video, l’attacco di panico e la denuncia. Andiamo per gradi. Siamo a Livorno, per la precisione nel Comune di Livorno. Protagoniste una dipendente e la consigliera di FdI Marcella Amadio, volto di spicco della destra livornese nonché capogruppo dell’opposizione.
Ebbene, l’impiegata in questione ha attaccato frontalmente la Amadio con un post pubblicato su Facebook che non lascia grandi margini di interpretazione: “Questa donna va cancellata, proprio cancellata, altro che mandata in consiglio regionale”. Ma l’affondo non è passato inosservato, anzi. Come riportato dal Corriere della Sera, la consigliera meloniana ha bussato alla porta dell’ufficio dell’impiegata per chiederle spiegazioni.
“Cosa intendi con il verbo cancellare?” è la domanda posta dall’Amadio alla dipendente del Comune di Livorno. Insieme a lei c’è anche un altro consigliere di FdI, Alessandro Perini, impegnato a riprendere il confronto. La Amadio chiede alla donna se è a conoscenza del codice etico del Comune e se sa che un dipendente deve seguirlo senza deroghe, a partire dall’indicazione di non scrivere post sui social in orario sui social. Sì, perché la consigliera di FdI sottolinea che l’attacco è stato postato alle 12.50, in pieno orario di ufficio.
L’impiegata nega, afferma di averlo scritto di pomeriggio. Ma la tensione è palpabile. “Lei si è permessa di scrivere quel tipo di messaggio contro un consigliere comunale e questo è inammissibile” la posizione della Amadio. La dipendente sostiene di non aver scritto contro la persona del consigliere "ma perché un consigliere comunale che appartiene a un’amministrazione e si rivolge al sindaco offendendolo secondo me non sta né in cielo né in terra". Il riferimento è al durissimo scontro tra la Amadio e il sindaco Luca Salvetti, che secondo testimoni sarebbe stato offeso con un pesante epiteto.
Secondo quanto risulta, alla fine del confronto - pacato - l’impiegata avrebbe accusato un attacco di panico, tanto da ricorrere alle cure in ospedale.
La consigliera di FdI tira dritto: “Farò denuncia perché neppure nella Russia sovietica poteva accadere una cosa così. Io sono una consigliera che fa vera opposizione e dunque scomoda e so bene perché mi vogliono cancellare”.