Chi è Roberto Occhiuto, il governatore partito dal basso che ha ridato parola ai cittadini

Una vita spesa al servizio del suo territorio. Partito dal Consiglio comunale si è fatto strada fino a raggiungere la Camera dei Deputati. Oggi è in corsa per un secondo mandato in Regione

Chi è Roberto Occhiuto, il governatore partito dal basso che ha ridato parola ai cittadini
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Roberto Occhiuto, governatore uscente della Calabria e frontman del centrodestra in vista delle prossime elezioni del 5 e 6 ottobre. Classe 1969, cosentino. Imprenditore vinicolo della zona dell'Alto Jonico, dal 2001 è giornalista pubblicista. Oggi è il presidente della Calabria - dimissionario - e corre per un secondo mandato dopo le dimissioni del 31 luglio scorso.

L'inizio e l'arrivo alla Camera

Attivo fin da giovanissimo in politica a soli 24 anni è eletto nel Consiglio comunale di Cosenza, dopo le amministrative del 1993. Nel 2000 si candida in Consiglio regionale e viene eletto. Nel 2005 la nuova corsa, questa volta prende oltre 16mila preferenze. Viene eletto una seconda volta e ricopre l'incarico di vicepresidente dell'assemblea legislativa.

Nel 2008 arriva a Roma dopo le elezioni politiche. Deputato - prima con l'Udc e poi con Forza Italia - per la XVI e per la XVII legislatura. Alle politiche 2018 Forza Italia lo ricandida sia nel collegio plurinominale Calabira 01 - il proporzionale - che nel collegio Calabria 02. Venendo eletto in entrambi e optando per il primo.

Il primo mandato

Eletto nel 2021 con il 54,46% delle preferenze - staccando del doppio la candidata del campo largo - dopo la morte della presidente Jole Santelli. Appoggiato anche da Fratelli d'Italia e dalla Lega, il candidato forzista riesce dell'impresa e blinda la Regione. Durante il suo mandato ha dovuto affrontare l'emergenza del Covid, riuscendo a far arrivare 500 medici cubani per coprire la mancanza dei camici bianchi, riuscendo a chiudere un accordo di collaborazione per i successivi tre anni per sopperire alla mancanza di personale e sostenere il sistema sanitario regionale, da tanti anni messo a dura prova. Poi il rigassificatore di Gioia Tauro. Istituisce l'Autorità Rifiuti e Risorse Idriche della Calabria, un nuovo ente per il miglioramento dello smaltimento rifiuti e della gestione dei servizi idrici regionali.

L'avviso di garanzia e le dimissioni

Dopo essere stato indagato per corruzione dalla Procura di Catanzaro decide di dimettersi. In un video pubblicato sui social ha raccontato che "per la prima volta nella mia vita ho ricevuto un avviso di garanzia, mi dicono nell'ambito di un'inchiesta più ampia, che coinvolgerebbe più persone. Un avviso per corruzione. A me? Che in questi anni ho gestito la Regione con un rigore assoluto, che non ho fatto mai niente che si avvicinasse lontanamente a un'ipotesi di corruzione". Affermando di essere sereno e di confidare nella giustizia, chiudendo con un "controllatemi tutto". Dallo stato maggiore di Forza Italia è arrivato subito il sostegno e a dire la sua è stato Antonio Tajani - segretario nazionale del partito - ribadendo che "Roberto è una persona per bene e onesta. Sono certo della sua innocenza".

Il numero uno di Palazzo Santelli ha voluto ribadire che "non ci si dovrebbe dimettere per un avviso di garanzia" e per rispetto verso i cittadini ha deciso di fare quello che pochi farebbero: lasciare la poltrona. Per poi mettersi di nuovo in gioco: "Saranno i calabresi a decidere sul futuro della Calabria, non altri" ha detto in un video su Instagram.

La ricandidatura

Dopo le dimissioni, Roberto Occhiuto ha scelto di ricandidarsi. Al momento la Regione è ferma perché "nessuno di assume la responsabilità di firmare niente" spiega il candidato del centrodestra nel luglio scorso, dove annuncia la nuova corsa. "Negli ultimi 30 anni - racconta - nell'ultimo anno di legislatura il Presidente viene coinvolto in un'inchiesta giudiziaria, poi magari venivano archiviati, però venivano decapitati politicamente e si fermava la legislatura", per evitare tutto questo il vicesegretario di Forza Italia ha bruciato le tappe.

In poche parole, vedendo la tempesta cui andava incontro la Regione e conoscendo i precedenti, ha deciso di fare un passo indietro e restituire la parola ai cittadini, senza bloccare l'ente. "La Calabria ha avviato un percorso che finalmente la sta facendo diventare una Regione che non è più in ginocchio" ha concluso.

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