Il “tour del reddito di cittadinanza” di Giuseppe Conte è partito da Scampia, periferia di Napoli e regno dell’illegalità. Ma è anche un quartiere simbolo del Movimento 5 Stelle, che lì alle elezioni ha preso il 64% delle preferenze, un record assoluto. Per motivare la sua presenza, assai gradita nelle piazze delle periferie di Napoli, l’ex avvocato del popolo sventola la bandiera del reddito di cittadinanza e non perde l'occasione di attaccare il governo di centro destra. Qual è l’intento dell’ex premier? Andare in piazza per soffiare sul fuoco della disperazione dei cittadini?
Renzi critica il Rdc: "Al Mezzogiorno devi dare infrastrutture"
Matteo Renzi, eterno avversario di Conte, sembra rispondere indirettamente ai nostri interrogativi. Durante l’ultima presentazione del suo libro “Il Mostro”, il leader di Italia Viva si è scagliato contro la misura grillina e ha preso la palla al balzo per criticare personalmente l’operato di Giuseppe Conte. “Al Mezzogiorno devi dare le infrastrutture, non sussidi”. È quanto detto da Matteo Renzi a Padova. “Conte difendendo la cultura del sussidio porta le persone a sfuggire dal Sud per cercare l’opportunità”, ha aggiunto a margine della presentazione del suo ultimo libro. Il ragionamento dell’ex segretario del Pd è chiaro. Difendere l’ennesima misura assistenzialista, non solo è controproducente per l’Italia, ma paradossalmente va a discapito di chi il Movimento 5 Stelle si fa portavoce: i lavoratori del Sud. Al contrario di quanto auspicato, il reddito di cittadinanza smorza le opportunità di lavoro nel Mezzogiorno e spinge i lavoratori a cercare fortuna altrove, spesso al Nord Italia o addirittura all’estero. La differenza di vedute tra i due ex premier è evidente e ha connotati prettamente politici. Secondo Renzi “Conte e gli assistenzialisti chiedono alla politica. La politica per noi invece deve dare opportunità e chiedere ai cittadini di rimborcarsi le maniche”. Due visioni diametralmente opposte: da un verso una linea tipica della cultura assistenziale, portata avanti dai pentastellati e dall’altro verso una politica che si rifiuta di offrire un sussidio gratis ai cittadini che non dimostrano di cercare attivamente lavoro.
"Conte chiama i soldati russi?"
Per difendere la misura introdotta dal Movimento 5stelle nel 2019, Giuseppe Conte è disposto a tutto. Proprio ieri si diceva pronto a “canalizzare e offrire una rappresentanza politica alla rabbia” ed evocava la possibilità di “disordini e tensioni in piazza” contro la manovra del governo.
Matteo Renzi, con tono ironico ma pungente, lo incalza su questo: “Mi chiedo, Giuseppe condono Conte questa guerra civile in difesa del reddito la fa da solo o chiama i soldati russi?”. Una domanda retorica che riprende la mozione “a favore della pace”, presentata pochi giorni fa in Aula dal Movimento 5 Stelle.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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