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Rocco Buttiglione, la nuova vita dopo tanti anni in politica

Deputato, senatore, europarlamentare e due volte ministro: dopo 24 anni consecutivi dentro le istituzioni, dal 2018 l'ex segretario del Ppi è tornato a svolgere l'attività professionale che aveva portato avanti fino al 1994

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Ha compiuto da pochissimi giorni 75 anni. 24 di questi li ha trascorsi ininterrottamente in Parlamento; poi, l'uscita di scena volontaria dalla politica in occasione delle elezioni del 4 marzo 2018. Rocco Buttiglione si è rivelato uno degli esponenti politici più influenti della storia recente italiana, contribuendo non poco al rafforzamento della coalizione di centrodestra nata dall'idea di Silvio Berlusconi a metà degli anni '90. Da un quinquennio abbondante ha lasciato l'attività dentro i palazzi istituzionali di Montecitorio e Palazzo Madama. Due volte ministro, dopo sette legislature alla Camera, una al Senato - e senza contare i ruoli al Parlamento europeo e nel Consiglio comunale di Torino - che cosa sta facendo attualmente Buttiglione?

Il debutto di Rocco Buttiglione nell'agone politico

Ricapitoliamo inizialmente quello che è stato il suo intero percorso politico. Nato a Gallipoli il 6 giugno 1948 e poi trasferito poi a Torino con la famiglia, Rocco Buttiglione esordisce nel mondo amministrativo e governativo nei primi anni '90. Siamo infatti nel 1993 e il segretario dell'allora Democrazia Cristiana, Mino Martinazzoli, lo chiama affinché possa dare il suo contributo a una commissione che ha il compito di definire le linee politiche e morali dei cattolici. Passano pochi mesi e Buttiglione entra a fare parte del nuovo Partito Popolare Italiano, nato dalle ceneri dell'oramai sciolta Dc: viene eletto deputato nel movimento centrista che si è proposto alternativo a entrambi i poli in occasione delle elezioni 1994, ovvero quelle immediatamente successive alla discesa in campo di Berlusconi. A luglio dello stesso anno, al congresso del partito, decide di candidarsi alla segreteria contro l'ala sinistra del partito rappresentata prima da Giovanni Bianchi poi da Nicola Mancino. Sconfigge quest'ultimo e diventa segretario nazionale del partito.

La svolta in direzione di Berlusconi

Proprio nelle vesti di leader dà vita - insieme al segretario del Pds, Massimo D'Alema, e al leader della Lega Nord, Umberto Bossi - al governo presieduto da Lamberto Dini subito dopo le dimissioni da premier di Silvio Berlusconi. L'approdo di Romano Prodi alla guida dell'Ulivo spacca in due il Ppi: Buttiglione firma un accordo con il Polo per le Libertà di centrodestra, al contrario di Bianco e della corrente di sinistra che voleva allearsi con il Professore. La spaccatura del partito fa sì che il politico di origine pugliese ne fuoriesca per fondare il movimento dei Cristiani Democratici Uniti (Cdu) che farà parte dell’alleanza di Forza Italia e Alleanza Nazionale alle elezioni del 1996.

Con questa stessa lista si fa eleggere all’Europarlamento nel 1999 e poi ancora alla Camera nel 2001. Nel frattempo nasce l'Udc e Buttiglione ne viene nominato presidente: carica che manterrà fino al 2014. Nei governi Berlusconi II e Berlusconi III (2001-2006) ricopre il ruolo rispettivamente di ministro delle Politiche Comunitarie e ministro delle Attività Culturali. Solo tra il 2006 e il 2008 passa in Senato, oltre che (per pochi mesi) nel Consiglio comunale di Torino. Dopo essere stato vicepresidente della Camera dal 2008 al 2013, viene rieletto per l'ultima volta in Parlamento grazie all'alleanza tra Udc e Scelta Civica (lista personale di Mario Monti).

Il ritorno alle origini universitarie

E ora, quindi? Che fine ha fatto Rocco Buttiglione? Cinque anni fa ha deciso di non ricandidarsi e di lasciare così per sempre la politica attiva. Si è dedicato agli affetti personali ed è tornato a svolgere quello che aveva fatto prima di entrare in politica: ovvero studio e all'attività accademica. Per tanti anni, infatti, aveva insegnato Filosofia della politica presso l'Università degli Studi di Teramo e la Libera Università degli Studi San Pio V di Roma. Oggi, invece, è docente di filosofia presso la Pontificia Università Lateranense di Roma, città nella quale risiede.

Sui social non è presente, non ha una propria pagina Instagram, ma viene spesso ritratto in fotogradie che lo vedono insegnare o trascorrere qualche ora di tranquillità in giro per l'Italia.

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