Gian Marco Chiocci
Massimo Malpica
Una soffiata secca, precisa, senza indugi. Un altro video. Unauto, la sua auto, vicino a quella scuola. Più intercettazioni «casalinghe» sospette. Foto, abiti, bombole di gas. Ecco cosa porta al nuovo sospettato per lattentato di Brindisi, dalle 22 di ieri sera in stato di fermo. La notizia è trapelata già martedì con la massima prudenza e cautela, visti i precedenti «mostri presunti» poi finiti scagionati. Stavolta, gli investigatori sono convinti di aver individuato luomo che ha messo la bomba davanti alla «Morvillo Falcone» la notte tra 18 e 19 maggio, facendolo esplodere a distanza la mattina dopo, allarrivo a scuola di un gruppo di studentesse di Mesagne. Lordigno tre bombole di gpl collegate a un innesco con un sensore sè portato via una ragazzina di 16 anni, Melissa Bassi, ferendo gravemente cinque sue compagne. Come anticipato dal Giornale nei giorni scorsi, il «nuovo» sospettato non è di Brindisi, e non vive nemmeno nella provincia: luomo, G.V., è un pensionato 68enne di Copertino, nel Leccese, titolare di un deposito di carburanti e gas gpl che in nottata avrebbe iniziato a confessare. Gli inquirenti lhanno individuato seguendo una soffiata e vagliando tutti i filmati nellarea intorno allistituto scolastico. Hanno notato una Fiat Punto bianca, la sua Punto, che per cinque volte nei giorni e settimane precedenti allattacco era passata intorno e di fronte alla «Morvillo», ed era stata immortalata accanto alla scuola anche la notte precedente lesposione, quando lattentatore nascose la bomba in un cassonetto. Dalla targa sono risaliti al nome, e confrontando luomo ripreso nel video con il pensionato proprietario dellutilitaria, si sono convinti di aver trovato il «mostro». Nei filmati, inoltre, hanno poi scorto unaltra automobile intestata a un familiare, una Hyundai Sonica, che luomo avrebbe usato in unoccasione, quando la Punto era in panne. Le indagini così si sono concentrate su di lui e sulle persone a lui vicine. Polizia e carabinieri lhanno pedinato e intercettato, infilando microspie in casa e in auto, anche agli amici. In alcune «ambientali» G.V. accennerebbe allattentato in termini considerati «strani e sospetti», e gli inquirenti non escludono complici in famiglia. Il pensionato, anni fa, è stato al centro di una truffa colossale: 200mila euro «rubati» da un personaggio, la cui auto poi venne danneggiata. Dopo giorni di accertamenti e riscontri, ieri mattina la polizia si è presentata a casa di G.V., a Copertino, per perquisire lappartamento e poi accompagnare luomo in questura per interrogarlo. Il pensionato ha cercato di nascondere gli occhiali. Un dettaglio che ha insospettito gli investigatori, visto che lattentatore, ripreso mentre aziona il telecomando dalla telecamera di sorveglianza sul chiosco di fronte alla scuola, ne indossava un paio. Sospette, secondo gli inquirenti, anche le sue prime parole: «Non vado a Brindisi da almeno due anni». Una frase che a detta degli inquirenti risulterebbe smentita dai già citati riscontri video, e che soprattutto non sarebbe stata motivata da alcuna richiesta dei poliziotti, che setacciando casa avrebbero trovato materiale ritenuto interessante ai fini dellindagine. Fino a tardissima ora G.V. si è proclamato innocente e vittima di un errore di persona. Ha resistito alle domande incalzanti dei carabinieri del Ros, dello Sco della polizia, presenti i magistrati. Dubbi anche sul movente. Gli inquirenti puntano sulla vendetta privata.
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