Santanchè: «Non pagate la rata dell’Imu»

Santanchè: «Non pagate la rata dell’Imu»

MilanoNon pagare la prima rata dell’Imu. Quella tassa sulla casa «iniqua e ingiusta» che sta facendo impazzire i commercialisti e impoverirà i proprietari senza arricchire lo Stato. Perché «non colpisce i grandi patrimoni, ma un patrimonio piccolo e prezioso, il solo a cui noi italiani non possiamo e non vogliamo rinunciare: la nostra casa, acquistata con il lavoro, la fatica e i sacrifici di una vita e, spesso, gravata da un mutuo da pagare ogni mese». La proposta choc arriva dall’ex sottosegretario Daniela Santanchè nella sede milanese di Visibilia, il cuore della sua attività di imprenditrice, proprio mentre a Roma sono riuniti i gruppi parlamentari del Pdl. «Solo un caso», assicura a chi chiede se questo non sia un chiaro segnale della nuova rotta da dare al Pdl: meno riti da vecchia politica e più iniziative sul territorio. «Io - assicura - non farò mai nulla contro il mio partito». E questo è chiaro. Ma anche che questa sua nuova iniziativa sembra proprio ispirata alla politica del fare da sempre brandita da Silvio Berlusconi contro i cerimoniali logori di quella vecchia e politicante. «Gli italiani sono stanchi di chiacchiere e vogliono risposte concrete». Il preludio a una lista civica da affiancare a quella ufficiale? Non conferma. Ma «le liste civiche - assicura la Santanchè - non sono un tabù. Il problema è mettere insieme, non escludere».
Se ne parlerà e si vedrà. Al momento sul tavolo c’è questa campagna contro le mani del governo in tasca agli italiani che parte con una lettera aperta al premier Mario Monti oggi pubblicata sui giornali, ma già anticipata da Facebook e social network. «Invitiamo il governo a un ravvedimento operoso: abolire la tassa sulla prima casa», si legge nell’intestazione. Un balzello che «toglie dalle nostre tasche i pochi soldi rimasti e dunque deprime ulteriormente i consumi, cioè l’occupazione e cioè la crescita». Non solo. «L’Imu uccide l’Italia perché uccide il ceto medio». E allora l’invito a non pagare, pur rispettando la legge che consente di pagare fra un anno la prima rata (con scadenza il 16 giugno), sfruttando la possibilità di guadagnare dodici mesi versando in più solo una sanzione del 3,75 per cento oltre agli interessi legali. Facendo di conto, 50 euro tra un anno diventeranno 53,13, «meno di quanto un italiano dovrebbe pagare se, non avendo i soldi oggi, li chiedesse a una banca». E per chi li ha? «L’invito è lo stesso - spiega la Santanchè - chissà cosa può succedere: Monti si ravvede e ascoltandoci la abolisce o magari ci potrebbe essere un altro governo che lo farà». Un incitare all’evasione? «Non è una rivolta fiscale e nemmeno una disubbidienza civile, semplicemente legittima difesa». E per confermarlo al suo fianco c’è l’avvocato Tardiola che cita lo Statuto dei diritti del contribuente violato dal governo che senza averne titolo dispone il pagamento Imu con decreto legge.
Ma oltre a quelle legali, secondo la Santanchè ci sarebbero anche ragioni contabili. «Da questa tassa odiosa il governo ricaverà appena 3 miliardi di euro, un goccia nell’oceano». Pensando che il ministro Piero Giarda calcola che solo con i tagli a breve si potranno recuperare 100 miliardi di euro, 300 nel lungo periodo. «Peccato - attacca la Santanchè - che per il governo tutto ciò che è tassazione è legge, mentre tutto ciò che è taglio alle spese pubbliche sia solo annuncio». Velenoso il coordinatore Pdl Sandro Bondi: «L’Italia ha bisogno di serietà e solo con un atteggiamento serio potremo riconquistare la fiducia degli italiani».

Perché «l’Imu è una tassa iniqua», ma «la caratteristica di una grande forza politica come la nostra dev’essere la serietà». Un’iniziativa che rischia di dividere e indebolire Alfano? «Anche il migliore da solo non vince - taglia corto la Santanchè - vince la squadra. E questa iniziativa Alfano lo rafforza».

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