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"Sconcerto". Gli "amici" della Normale di Pisa contro lo stop al bando Italia-Israele

Sono numerose le critiche che stanno piovendo sul Senato Accademico che ha scelto di assecondare la richiesta di chi ha chiesto lo stop del bando Maeci

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L'ideologia davanti all'interesse primario. Sembra essere questa la strada scelta dal Senato accademico della Scuola Normale di Pisa quando ha approvato la mozione con cui si chiede al Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale di riconsiderare il "Bando Scientifico 2024" emesso il 21 novembre 2023 in attuazione dell'Accordo di cooperazione industriale, scientifica e tecnologica Italia-Israele. Si è accodata all'università di Torino su spinta di una parte di studenti pro-Palestina, che da settimane fanno pressioni sugli atenei per mettere in atto il "boicottaggio" su Israele.

Con questa decisione, la Normale di Pisa ha fatto una scelta politica precisa, lanciando un segnale agli studenti ribelli che, in tutta Italia, stanno mettendo in atto anche azioni violente pro-Palestina. Ma questo orientamento non è piaciuto a una delle istituzioni maggiormente legate alla Scuola Normale, l’Associazione degli Amici della Scuola Normale Superiore di Pisa, ha fatto sentire forte il suo disappunto. L'ente, si legge in una nota, "ha discusso al suo interno la mozione approvata a maggioranza" e i "numerosi membri dell’Associazione intervenuti hanno tutti espresso il loro sconcerto e molti la loro contrarietà alla richiesta di riconsiderazione del Bando".

Dall'associazione, infatti, si ritiene che "istituzioni universitarie come la Normale debbano piuttosto, nel rispetto delle opinioni dei singoli, preoccuparsi di valorizzare sempre la scienza, la cultura e l’arte come elementi di dialogo e di raccordo universale". E tutto questo non ha nulla a che fare con la posizione politica assunta dal Senato accademico. Ed è proprio per ricordare quali sono gli obiettivi e i valori dell'istituzione che l'associazione ha chiesto "al Direttore della Scuola di rendere note al Senato accademico queste considerazioni". Sono state numerose le reazioni stupite per la decisione della Normale in tal senso.

"Trovo ridicole e vergognose le motivazioni con le quali la Scuola Normale di Pisa ha deciso di interrompere le collaborazioni in atto con gli atenei israeliani", ha dichiarato Marco Carrai, console onorario di Israele per Toscana, Emilia Romagna e Lombardia. "Si parla di collaborazioni su tecnologie civili che però, secondo l'università, potrebbero essere utilizzate da Israele per uccidere le persone a Gaza", prosegue Carrai, che poi fa una provocazione circostanziata. "Seguendo questo teorema allora potremmo dire che sulle mura della Normale gronda il sangue di centinaia di migliaia di persone, quante ne furono uccise dalle bombe a Nagasaki e Hiroshima: eminente allievo della Normale, lo possiamo vedere anche nel sito della scuola che se ne vanta, e a ragione, è stato Enrico Fermi", spiega il console onorario.

Fermi, uno dei più grandi scienziati italiani del Novecento, ha portato avanti gli studi precursori sul nucleare, che furono poi impiegati per la realizzazione dell'atomica.

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