Interni

Lo scritto e le ultime ore di Silvio Berlusconi: il racconto della figlia Marina

Quattro fogli, scritti a mano, su carta intestata di Villa San Marino sono il lascito ideale di Silvio Berlusconi realizzato il 10 giugno 2023, a poche ore dalla morte

Lo scritto e le ultime ore di Silvio Berlusconi: il racconto della figlia Marina

Ascolta ora: "Lo scritto e le ultime ore di Silvio Berlusconi: il racconto della figlia Marina"

Lo scritto e le ultime ore di Silvio Berlusconi: il racconto della figlia Marina

00:00 / 00:00
100 %

Il 12 giugno 2023, Silvio Berlusconi ha lasciato la vita terrena dopo un lungo periodo di sofferenza. Quel giorno, per l'Italia, si è spento un faro che per 30 anni l'ha guidata in uno dei periodi più tortuosi della sua storia ma, per 5 figli si è spento un padre. La figlia Marina ha voluto ricordare un episodio significativo occorso poche ore prima del distacco, il 10 giugno, quando il Cavaliere volle sedersi alla scrivania della sua stanza di ospedale al San Raffaele di Milano per lasciare il suo ultimo scritto. Quei 4 fogli, testamento ideologico di Silvio Berlusconi, sono stati inseriti nel volume "In nome della libertà", edito da Piemme e in libreria dal prossimo 9 aprile.

"Ero lì con lui, in quella camera del San Raffaele di Milano, nel primo pomeriggio di sabato 10 giugno, quando scrisse queste righe. E non potrò mai, mai dimenticare. Nemmeno lo voglio", scrive Marina Berlusconi nella prefazione del libro, pubblicata dal Corriere dal sera. Furono mesi difficili, quelli, per il Cavaliere. A marzo aveva subito il primo ricovero, durato svariate settimane, che si era poi risolto con una dimissione. Le sue condizioni di salute erano sempre più fragili ma il suo grande attaccamento alla vita lo aveva fatto uscire, ancora una volta, da un grave pericolo. Il secondo ricovero sarebbe dovuto essere solo per l'effettuazione di nuovi esami, come spiega la figlia primogenita, ma è stato quello finale.

"Gli avevo fatto visita la sera precedente, venerdì 9 giugno. Era stata una serata molto dolce e affettuosa, l’avevo visto bene, la speranza che il male gli concedesse ancora un po’ di tempo si era riaccesa. Tornai il giorno dopo, trovai purtroppo un altro uomo. Abbandonato su una poltrona, molto affaticato, cupo, sofferente. Per me fu un colpo tremendo", spiega Marina Berlusconi, che come ogni figlia avrebbe fatto in quel momento, ha cercato di trattenere le lacrime. Quindi, su sua richiesta, lo accompagnò alla scrivania, "chiese carta e penna, chinò il capo e cominciò a scrivere". Voleva mettere per iscritto ciò sul quale, evidentemente, aveva riflettuto durante le ore precedenti ma, a un certo punto, si fermò dallo scrivere e guardò la figlia. "Disse qualcosa che mi porterò dentro fino al mio ultimo istante: 'Vedi, Marina, la vita è così: vieni, fai fai fai… E poi te ne vai'". Comprensibile, in quel momento, la forte commozione per la figlia che, nonostante gli sforzi, non riuscì a trattenere qualche lacrima.

"Lui capì. Mi guardò con un sorriso dolcissimo, mi prese la mano e la accarezzò lentamente", spiega Marina Berlusconi. Quando il padre terminò il primo dei quattro fogli glielo diede da leggere "e mi cascò il mondo addosso. Perché mi resi conto che quello che stava scrivendo era il suo lascito ideale, il suo testamento". Quelle parole furono una dura presa di coscienza per lei, "sapevo che la fine era vicina, ma rendermi conto parola dopo parola che ne era pienamente consapevole anche lui mi costrinse ad alzarmi e ad allontanarmi per qualche secondo". Quelle pagine, Marina Berlusconi ha deciso di renderle pubbliche perché, dice, "lui, ne sono certa, avrebbe voluto così". Quattro fogli, prosegue la figlia, che "rappresentano un documento tragicamente umano ma, ritengo, di grandezza assoluta".

In quelle pagine, scritte sulla carta intestata di Villa San Martino, c'è la sofferenza dell'uomo e non solo un lascito politico, perché "mio padre non ha mai fatto nulla per nascondere con falsi pudori le sue fragilità e le sue sofferenze". E lì sopra, nero su bianco, continua la figlia, con "la sua grafia più incerta, il periodare meno fluido, le tante correzioni, credo documentino in modo fin troppo evidente tutto questo". C'è "la fragilità dell'uomo" e, insieme, "la grandezza di Silvio Berlusconi". E solo un uomo come lui, dice ancora Marina Berlusconi, "poche ore dalla morte, dilaniato dal male che se lo stava portando via, poteva ritrovare il coraggio, la forza, la determinazione per ribadire ancora una volta, sapendo che sarebbe stata l’ultima, l’attaccamento a tutto quello per cui si è sempre battuto".

Oggi, a distanza di quasi un anno dalla scomparsa del padre, riflettendo sulle sue parole, la figlia ha trovato le parole giuste per quella che sarebbe dovuta essere la replica all'affermazione che le fece il padre mentre scriveva quel documento. "Io gli risponderei: 'Papà, tu come tutti gli uomini potrai anche andare, ma non se ne andrà mai quello che hai fatto, non se ne andranno mai gli ideali per i quali ti sei battuto.

Resteranno qui con noi, a guidare il nostro cammino e il cammino di chi verrà dopo di noi, perché è di questi ideali che si nutrono gli uomini e le donne di buona volontà'", conclude Marina Berlusconi.

Commenti