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Le scuse a metà di Riondino: “La foto capovolta di La Russa? Uno sbaglia ma…”

Protagonista del concerto dell'1 maggio Taranto, l'attore è tornato a parlare dell'attacco al presidente del Senato: "Quella foto racconta il nostro Paese"

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Le scuse a metà di Riondino: “La foto capovolta di La Russa? Uno sbaglia ma…”

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I protagonisti della pseudo-Resistenza specializzati nelle scuse a metà. Ex grande sostenitore del Movimento 5 Stelle oggi vicino alla sinistra, Michele Riondino ha fatto solo mezzo passo indietro dopo aver pubblicato una foto capovolta di un giovane Ignazio La Russa, l'attuale presidente del Senato, con altre persone accanto a una foto di Benito Mussolini e un mazzo di fiori davanti. L’attore e regista è tornato sull’episodio dal palco del concerto dell'1 maggio Taranto e ha ammesso l’errore. Ma c’è sempre un “ma” di mezzo.

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“Capovolgere una fotografia significa anche capovolgere la realtà, certo, significa alludere, certo, e magari significa anche sbagliare anche i modi e i tempi, ma la realtà non cambia. Comunque la si giri, la foto è sempre quella ed è lì, nella sua immobilità definitiva, a raccontare oggi il nostro Paese”, l’intervento di Riondino, tra i direttori artistici della kermesse tarantina. Il quarantacinquenne ha precisato di non aver mai auspicato violenza, men che meno su qualcuno che ha legittimamente vinto le elezioni, rimarcando di voler lottare perché “la loro sconfitta politica avvenga il prima possibile”.

Nella sua filippica Riondino ha citato la decisione di “piazzare anti-abortisti nei consultori” e l’aver definito – da parte di La Russa – “i partigiani morti in via Rosella ‘una banda musicale di semi-pensionati e non nazisti delle SS’”. Già negli scorsi giorni, ai microfoni del Fatto Quotidiano, l’attore aveva chiesto scusa per l’uscita con l’onnipresente “ma”: “Mettiamola così: chiedo scusa. Ma vediamo chi c’è in quella foto, e cosa vi avviene. Il presidente del Senato, seconda carica dello Stato, si dichiara anti-antifascista. E dunque è anti-Costituzione.

Un attacco frontale, l’ennesimo da parte di artisti rossi nei confronti del governo, mirato probabilmente a ottenere un po’ di visibilità. La Russa non ha dato alcuna soddisfazione a Riondino: ha evitato di prolungare le polemiche, mettendo la parola fine alla vicenda.

Ricordiamo che il presidente del Senato ha ricevuto una chiamata dal presidente Sergio Mattarella che gli ha espresso solidarietà.

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