Non copiare mai niente e nessuno: un leone che copia un leone diventa una scimmia. Questa frase l'ho appena copiata dagli aforismi di Victor Hugo; il quale l'aveva ripresa da un suo amico che l'aveva letta su un libro di un tale col vizietto di scopiazzare testi altrui.
Benvenuti nell'appiccicoso mondo del copia e incolla. Un classico della «duplicazione» che, nel tempo, ha sostituito il pennellino del vasetto della Coccoina col mouse del pc. Vabbè, ma sempre di copiare e di incollare si tratta. Attenzione però. Il copiare non è un'azione specifica dello scrivere ma è un'attività che rientra tra le categorie dell'anima, il più delle volte «dannata» o «nera».
Un patto col diavolo creativo che i poveretti senza creatività sono costretti a stringere per darsi un tono. Fino a ieri chi copiava era un po' come chi rubava e alla fine si vergognava (viva la rima!).
Oggi, invece, chi copia - esattamente come chi ruba - non solo non si vergogna, ma si vanta. Tanto da elevare «il copione» al rango di personaggio vincente, ovviamente da imitare. Il ruolo del copione come status symbol da ostentare nella legittima aspirazione di agguantare il successo.
Troppo facile farsi apprezzare per chi ha talento, genio e originalità; il difficile comincia se sei una mezza pippa e non hai altra scelta che copiare il prossimo. E poi il prossimo, il prossimo, il prossimo...
Ma guai a improvvisarsi copiatori. Se si vuole davvero diventare qualcuno, questa difficile «arte» va coltivata con rigore scientifico e cura professionale. Bisogna quindi sacrificarsi e leggere, leggere molto. A cominciare da un volumetto «fresco di stampa» (definizione copiata dal libro «Come fare una recensione usando dieci frasi fatte») il cui titolo è tutto un programma: «Ruba come un artista» (Ed. Vallardi). L'autore, Austin Kleon, ci insegna a «copiare idee per essere più creativo nel lavoro e nella vita». Nell'angolo sinistro della copertina c'è scritto in rosso «Bestseller del New York Times». Messaggio che - noi provincialotti - subito traduciamo nella formula italiota: «Allora sì che è un libro fighissimo!!!». Entusiasmo che monta ulteriormente scoprendo il giudizio di Forbes («Ruba come un artista è in egual misura manifesto d'intenti e manuale pratico») oppure quello di Lifehacke.com («Un libro ricco di consiogli pratici applicabili a qualsiasi professione»).
E allora vediamo questi «consigli pratici», dando una scorsa al «manuale pratico» elaborato da Austin Kleon, uno che si definisce «artista; scrittore; esperto di comunicazione, pensiero creativo e visivo; ex bibliotecario; ex web designer ed ex pubblicitario». Attualmente mister Kleon si guadagna da vivere copiando a man bassa per conto di colossi come di Pixar, Google e The Economist, oltre a tenere conferenze per «diffondere le sue idee sulla creatività nell'era digitale».
Idee che possono essere sintetizzate nei seguenti 10 punti, corrispondenti ai dieci capitoletti del libro: 1) ruba come un artista 2) non aspettare di sapere chi sei per cominciare 3) scrivi il libro che vorresti leggere 4) usa le mani 5) hobby e passioni sono importanti 6) il segreto: fai un buon lavoro e condividilo 7) la geografia non la fa più da padrona 8) sii gentile (il mondo è un piccolo paese) 9) sii noioso (è l'unico modo per finire l'opera) 10) la creatività è sottrazione.
Per capire esattamente la profonda filosofia del decalogo, compratevi il volumetto. Costa 10 euro.
Se non avete i soldi, copiatevi il libro. Ma in tal caso avrete già afferrato pienamente il senso dell'opera. Leggerla, ormai, sarebbe tempo perso.
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