Interni

Il tweet della Lucarelli sulle foibe. Bufera sui social

Nel giorno in cui l'Italia ricorda il massacro delle foibe, Selvaggia Lucarelli offende le vittime italiane: "Ora basta rompere il cazzo". Le risposte via social: "Si vergogni"

Il tweet della Lucarelli sulle foibe. Bufera sui social

Nel giorno in cui l’Italia ricorda il massacro delle Foibe, nel giorno in cui la politica si unisce nel ricordo nelle vittime e dell’esodo giuliano dalmata, c’è chi non perde tempo per ritagliarsi uno spazio di visibilità e insultare questa terribile tragedia. Stiamo parlando di Selvaggia Lucarelli, giornalista, conduttrice, opinionista e firma del quotidiano Domani.

Il commento di Selvaggia Lucarelli

La giornalista, in tarda serata, ha pensato “bene” di riaccendere una certa ideologia e antagonismo radicale nei confronti della tragedia delle foibe e su quella che il premier Meloni ha definito una“congiura del silenzio”. Con un tweet, Selvaggia Lucarelli, ha offeso in un colpo solo tutti gli italiani uccisi dai comunisti jugoslavi di Tito alla fine della seconda guerra mondiale: “Ora basta rompere il cazzo con E LE FOIBE?”. Questo il commento volgare della giornalista “progressista” che, pur di acquisire un minimo di visibilità, riesce nell’impresa di offendere il Giorno del Ricordo.

Non contenta, l’opinionista engagé si è scagliata contro gli esponenti di Fratelli d’Italia: “No ma ora arrivano gli analfabeti funzionali di FdI aspetta”. Un’offesa gratuita alle vittime e a coloro che hanno sempre chiesto che i nostri connazionali uccisi trovassero il loro posto nella nostra storia nazionale, o meglio ancora, nella nostra memoria collettiva.

Le risposte degli utenti

Le risposte via social, ovviamente, non tardano ad arrivare. Gli utenti di Twitter sono legittimamente indignati e rispondo piccati al commento volgare e ignorante della giornalista.“Ma uno può scrivere una cosa del genere?”, questo il fil rouge che unisce i commenti sulla piattaforma social. E ancora: “Io mi vergognerei se fossi in te”, oppure, “Ti qualifichi ancora una volta per quello che sei, una nullità”.

Il ricordo della politica

Di certo, non sarà un commento di Selvaggia Lucarelli a scalfire il Giorno del Ricordo e ciò che rappresenta. La giornata di ieri, 10 febbraio, ha rappresentato un momento politico di grande unità e di estrema coesione. Dalle parole del presidente Sergio Mattarella, al ricordo del premier Giorgia Meloni, passando per il ricordo sentito di Amadeus dall’Ariston, il coro è stato unanime. La sbavatura del solista, in questo caso Selvaggia Lucarelli, non sovrasta le voci unite della politica.

Ignazio La Russa, incalzato dal Quotidiano Nazionale di oggi, ribadisce l’importanza del Giorno del Ricordo: “Bisogna avere una memoria condivisa che parte dalla verità. È una verità che va guardata in faccia quella delle foibe, dove vi fu un odio bestiale e una pulizia etnica per anni tenuta nascosta per motivi politici non solo dai comunisti ma anche da chi non voleva metterli in imbarazzo”. Nel mirino del presidente del Senato finisce la “Balena bianca” della Prima Repubblica: “Nella prima repubblica governava la Dc, non il Pci”.

Il vice ministro al Lavoro e deputata di Fratelli d'Italia, Maria Teresa Bellucci, ha voluto replicare al commento della Lucarelli: "Trovo aberrante e vergognoso quanto dichiarato dall'opinionista Selvaggia Lucarelli in merito alla celebrazione del giorno del ricordo. Il bello della libertà di pensiero è che lascia a tutti la possibilità di essere ciò che si è" .

"Dopo il tweet di ieri - ha aggiunto Bellucci - è evidente che la Lucarelli è solo un personaggio privo di copione che, per avere della visibilità, è disposto a vilipendere, per di più in modo volgare, la memoria delle foibe".

Commenti