Dopo Salemi, Cefalù. Vittorio Sgarbi lancia la sua sfida sempre nellamata Sicilia dopo lo scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose e le sue dimissioni. «Mi candido a sindaco per non lasciare la città nelle mani di personaggi inadeguati, pavidi e incapaci di difenderla dai disonesti e dai finti onesti». A sostenerlo ci saranno tre liste civiche, tutte collegate al partito della Rivoluzione, il movimento da lui fondato.
Ma lambizioso Vittorio vuol fare di più: «Fare di Cefalù una specie di Saint-Tropez, con la riapertura del Club Méditerranée, e un nuovo porto come Porta delle Eolie». E a chi maligna che il critico sia «incandidabile» per i guai di Salemi lui replica:« Falsità, querelo tutti...».
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