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"Noi bersaglio di anarchici facinorosi". Le forze dell'ordine ora alzano la voce

Sputi, minacce, lancio di bombe carta e vessazioni dagli anarchici: le forze dell'ordine chiedono a gran voce la condanna di tutta la politica: "In strada ci siamo noi"

"Siamo bersaglio di anarchici facinorosi". Le forze dell'ordine ora alzano la voce
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Proteste in tutta Italia, ieri, per gli anarchici in solidarietà con Alfredo Cospito. Le manifestazioni più partecipate sono state quelle di Milano e Roma, non sono mancati momenti di tensione con le forze dell'ordine. In particolare, manifestanti e uomini in divisa sono entrati in contatto nella Capitale, dove si sono rese necessarie cariche di alleggerimento dopo le intemperanze del corteo. A Milano, invece, si è registrato un lancio di oggetti, tra i quali sassi, bottiglie e dispositivi esplosivi contro il dispiegamento di uomini dello Stato all'interno del perimetro del carcere. Ma nonostante il ruolo che questi professionisti ricoprono nell'assicurare ordine pubblico e sicurezza del Paese, rischiando anche la propria vita e subendo vessazioni di ogni tipo, in tanti sono pronti a puntare il dito contro di loro, accusandoli delle peggiori violenze. Un clima che le forze dell'ordine, ora, non sono più disposte a tollerare.

"Come volete che agiamo?"

"La sola discussione sul 41bis fa rivoltare nella tomba Falcone e Borsellino, rende forte la mafia, i terroristi e coloro che da queste proteste ritornano in auge. Nel mezzo le forze dell'ordine, insultate, minacciate, ferite, come abbiamo visto negli anni passati a volte uccise, che il rischio reale lo sentono e lo provano sulla loro pelle, rischiando ogni giorno cercando quando si può di arginare le violenze sino ad arrivare alla soppressione con l'utilizzo della forza", ha dichiarato Pasquale Griesi, coordinatore nazionale reparti mobili Fsp - Polizia di Stato. Il sindacalista, quindi, aggiunge: "Abituati ormai a puntare il dito contro le forze dell'ordine che hanno sempre rappresentano lo Stato, oggi davanti a tanta violenza, anche noi ci chiediamo come reagire, o meglio come si vuole che si agisca? Soprattutto per evitare che qualcuno si lamenti della reazione ad un attacco che è sempre legittima". Quindi, ha spiegato: "A oggi, ogni manifestazione non autorizzata è stata fatta portare a termine, senza ulteriori conseguenze, grazie alla grande professionalità e sacrificio di tutte le forze dell'ordine".

A Milano si è configurata una situazione diversa rispetto a Roma: "Ma quello che ci chiediamo tutti è: sino a quando faremo da accompagnatori e "badanti" a questi delinquenti? Come si è visto ieri a Opera, hanno atteso che ci fosse una rete di divisione tra loro e le forze dell'ordine per attaccarci con pietre, radici, bombe carta, sputi e tutto ciò che trovavano da tirarci". Griesi, quindi, conclude: "Sotto attacco non sono solo le forze dell'ordine ma anche giornalisti che raccontano ciò che accade. Prima che la situazione degeneri, lo Stato con l'unità di tutte le forze politiche si faccia sentire: il terrorismo non può prevalere".

"C'è una recrudescenza terroristica"

Andrea Cecchini, segretario nazionale del sindacato Italia Celere, esprime tutta la sua rabbia per quanto accaduto ieri a Roma. "C'è una regia che ci preoccupa, questa è palesemente una recrudescenza terroristica, perché fanno movimenti non da manifestanti. Ma quello che ci preoccupa è che hanno avuto l'ardire e la libertà in questa settimana di andare nei licei e nelle università romane a reclutare la gente", spiega il sindacalista, che sottolinea come ieri gli uomini dei reparti mobili si siano trovati davanti studenti che prima non c'erano negli eventi degli anarchici. "Con le classiche bandiere dell'estrema sinistra extraparlamentare inneggiavano alla libertà di Cospito e alla fine del 41-bis", prosegue Cecchini.

"Questi anarchici sanno di non essere condannati da una parte della politica e questo non è possibile su temi così delicati, bisogna essere uniti e condannarli tutti insieme perché la minaccia è trasversale, per tutti, e in strada ci siamo noi poliziotti. Solo grazie a noi si evita il peggio", spiega Cecchini, che poi conclude: "Parliamo sempre di anarchici che fiancheggiano i terroristi e lottano contro lo Stato, pretendendo che faccia un passo indietro di fronte a terrorismo e mafia. Noi non lo possiamo accettare perché la sicurezza è un bene universale e non può avere colorazioni politiche".

"In piazza per fare a botte col poliziotto"

Domenico Pianese, segretario generale del sindacato di Polizia Coisp, in una nota ha dichiarato: "È solo grazie alla professionalità dei colleghi se, nonostante i numerosi momenti di tensione avvenuti durante l'evento, la situazione non è degenerata in maniera drammatica e ingestibile. La tensione, infatti, è stata sempre smorzata dai poliziotti che sono riusciti ad arginare violenti e facinorosi". Stefano Paoloni, del sindacato autonomo di Polizia Sap, ha spiegato: "Immaginavamo che con un governo di destra, anarchici e antagonisti sarebbero tornati in piazza. Faremo di tutto per garantire che ciascuno possa esprimere la propria opinione ma pacificamente e senza armi". Fabio Conestà, segretario generale del Movimento sindacale autonomo di Polizia Mosap: "Mi congratulo con i colleghi e con il dirigente Moreno Fernandez per la professionalità con la quale hanno gestito i disordini. Dall'altro lato c'è l'amara constatazione che si scende in piazza per fare a botte con il poliziotto. Chi si è reso autore di violenza deve essere punito. Gli anarchici se ne facciano una ragione"

"Agenti ancora mortificati"

Rabbia anche per gli uomini della Guardia di finanza, che attraverso il sindacato Usif, Unione sindacale italiana finanzieri ha fatto sentire la sua voce: "Ancora una volta le forze di polizia diventano il bersaglio dei facinorosi. Ma non solo. Siamo considerati i 'cattivi' e spiace constatare che in molti, ancora oggi, ritengano le cariche degli agenti atti a disperdere la folla dei facinorosi (per non chiamarli delinquenti) siano un abuso di potere", ha dichiarato Vincenzo Piscozzo, segretario generale Usif, che ha sottolineato come quanto accaduto ieri a Roma "nulla ha a che fare con le scelte del governo, con le quali si può essere più o meno in disaccordo".

Nella Capitale è andata in scena l'ennesima brutta pagina di questa vicenda, prosegue Piscozzo, che ha sottolineato come anche ieri gli agenti siano stati "mortificati con sputi, lancio di pietre, bottiglie e offese di ogni genere".

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