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Il silenzio dell’opposizione sullo scandalo targato dem

La sinistra invoca le manette per gli avversari ma perde la voce quando coinvolti sono i suoi

Il silenzio dell’opposizione sullo scandalo targato dem
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Santanchè indagata? «Deve dimettersi subito». Avviso di garanzia per Nordio sul caso Almasri? «Via dal ministero». Il Pd è duro e puro contro gli avversari. Giustizialista fino al midollo. Ma silente sul caso Mogherini. Per carità, la magistratura belga ha già mostrato tutte le proprie falle sul Qatargate, il presunto giro di tangenti che ha coinvolto esponenti del partito socialista europeo. Però ancora una volta l’arresto e il rilascio dell’ex ministro degli Esteri del Pd Federica Mogherini, in un’inchiesta per frode e corruzione in Ue, svela il doppio volto del partito di Elly Schlein. Giustizialista contro la destra. Silente con i propri.

Andrea Cozzolino, ex europarlamentare del Pd finito nell’inchiesta Qatargate, contattato dal Giornale, preferisce tenersi alla larga: «Per carità devo risolvere le mie questioni». Ha letto dell’inchiesta? «Le ripeto, mi sembrano sciocchezze». Il suo ex partito non difende Mogherini, come al solito scarica e isola i propri dirigenti? «Ecco, traete da soli le conclusioni, non mi faccia parlare», ribatte Cozzolino con grande gentilezza. Basta fare un giro di telefonate nel Pd per avere idea. Nessuno più conosce Mogherini. Paola De Micheli dice al Giornale: «Della Mogherini ne ho perso completamente le tracce». Tocca a Matteo Orfini. Ha sentito la Mogherini? «Sai che non so se è ancora nel Pd?». Proviamo con Alessia Morani (un’altra renziana ai tempi del rottamatore). Notizie di Mogherini? «Sono anni che non la sento e vedo».

Gli unici due che si sono schierati in difesa dell’ex ministro degli Esteri e Alto commissario agli Affari Ue (del Pd) sono Filippo Sensi e Walter Verini. Sensi su X scrive: «Sono lieto che Federica Mogherini e Stefano Sannino siano stati rilasciati. Vedremo le accuse a loro rivolte, la giustizia farà il suo corso. Sono garantista, li ho conosciuti come persone di qualità, degne e intelligenti. Credo e spero di non sbagliarmi. Odio la gogna». In linea il pensiero di Verini: «Le notizie di ieri su Federica Mogherini mi avevano lasciato incredulo, avendola conosciuta come persona perbene e molto preparata, in tutti i ruoli svolti.

Per questo certi titoli e articoli di alcuni giornali di oggi erano sconcertanti: condanna senza appello, gogna, demolizione preventiva. E sconcertanti anche perché in totale sintonia con le dichiarazioni - di pochi minuti dopo le notizie di ieri da Bruxelles - diffuse dalla portavoce di Putin e dal regime di Orban contro Mogherini e contro l'Europa. Ora che il fermo è stato revocato, mi auguro che il lavoro della magistratura contribuisca a fare chiarezza, a dissipare ogni ombra e ogni sciacallaggio».
Schlein e i suoi fanno finta che la notizia non esista. In Europa avanza l’altra indagine sulla sinistra europea. Ieri la commissione Juri di Bruxelles ha votato a favore della revoca dell’immunità parlamentare per la dem Alessandra Moretti, respingendola per Elisabetta Gualmini.

Che rilanciano: «Ci auguriamo venga fatta rapidamente piena luce sul caso Mogherini e sulla gestione del Collegio d’Europa, al fine di verificare se siano stati compiuti i gravi reati denunciati dall’indagine in corso».

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