Quando un pazzo tirò la statuetta del Duomo di Milano in faccia a Berlusconi, di fronte a migliaia di cretini che esultarono su Internet, Marco Travaglio li giustificò appellandosi al diritto all'odio. Bizzarrie pseudo intellettuali, voglia di stupire a tutti i costi, anche a quello di sparare cavolate. Ieri lo spettacolo si è ripetuto. Sugli antisocial-network Twitter e Facebook, così come su numerosi blog di importanti siti, è andato in rete il peggio del Paese. Migliaia di ignoranti frustrati hanno festeggiato la notizia del grave malore di Bersani, hanno insultato e tifato per un non lieto fine. Concordo che ognuno può pensarla come crede e che le opinioni sono sindacabili ma non punibili. A patto che uno ci metta la faccia, il nome e il cognome, in modo da non sottrarsi al giudizio personale e alle sue conseguenze.
Nascondersi invece, come avviene nella stragrande maggioranza dei casi di insulti via Internet, dietro nomi di fantasia è solo prova di vigliaccheria. Ciò che è anonimo non ha alcun valore, esattamente come l'uomo che ci sta dietro. Spazzatura pura. Che in rete è purtroppo tanta e cresce a ritmo esponenziale. Più Internet produce più stupidi a pensiero libero.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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