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Il tic fascista della sinistra e il fango contro chi non partecipa al gay pride

Il pride a Roma ha creato il paradosso per cui il presidente Rocca da alfiere dei diritti è diventato un fascista

Il tic fascista della sinistra e il fango contro chi non partecipa al gay pride

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La polemica scoppiata intorno al gay Pride di Roma, con il patrocinio dato e poi ritirato dalla regione Lazio in seguito all’appello per l’utero in affitto, ha scatenato uno strano tic nella sinistra secondo cui “se non partecipi al Pride sei omofobo”.

Gli insulti che sono stati rivolti al presidente della regione Lazio Francesco Rocca sono irragionevoli e ingiustificati, ma per prima cosa non considerano che una istituzione, al pari di un cittadino, è libera di non aderire a una manifestazione, non per questo diventando un pericolo sociale. Anche perché né il Pride, né l’arcigay, né il Pd, né la sinistra, hanno il monopolio dei diritti, della giustizia, e dei buoni sentimenti.

Anche perché, come ha notato il ministro Roccella, è significativo il fatto che il patrocinio fosse stato dato "e poi è stato pubblicato un documento molto, molto forte sull'utero in affitto e su altre cose da cui l'amministrazione del Lazio e il presidente Rocca hanno deciso di prendere le distanze. Tutto lì". Ma per Fratoiannisono cose che possono accadere in Russia”.

Come ha detto Tajani invece il ritiro del patrocinio "Non riguarda la possibilità del mondo Gay di manifestare le proprie idee, ma se una regione non vuole patrocinare un evento che non punta a sostenere i diritti delle persone omosessuali ma a sostenere altro diventa un problema”.

Del resto bisogna essere davvero fuori dal mondo per accusare di fascismo o omofobia Francesco Rocca. Come ha ricordato Mattia Feltri nella sua rubrica, Rocca è il governatore che più volte ha detto che non è l'invasione dei migranti a dover preoccupare ma quella dell'indifferenza, per il quale salvare vite in mare, oltre a essere un imperativo umanitario, è un obbligo sancito dalla legge del mare e dai trattati internazionali, per il quale è vergognoso attaccare le Ong che lavorano per salvare esseri umani, per il quale l'espressione taxi del mare è infame, per il quale servono via d'accesso sicure e legali per chi scappa da guerre, fame, disperazione e insicurezza sociale, per il quale chiunque aiuterebbe genitori e fratelli a scappare da fame, sete e bombe, per il quale il fenomeno dei minori non accompagnati è una tragedia nel dramma delle migrazioni, per il quale serve una seria politica di integrazione, per il quale è normale che i musulmani lavorino per la Croce Rossa, ché non ha connotazioni religiose, per il quale Stefano Cucchi non era un tossico ma una povera vittima, per il quale le aggressioni ai gay sono un preoccupante fenomeno di intolleranza, discriminazione e disprezzo della dignità umana.

Del resto anche l'ex ministro Pd Beppe Fioroni oggi ha detto che se il Gay Pride veicola l’idea della normalizzazione della maternità surrogata, volendo con ciò intendere che l'utero in affitto è sostenibile qualora il consenso della donna sia esente da coercizioni allora secondo Fioroni "c'è tutto il diritto di obiettare in virtù di principi per i quali vale la forza di una riserva di tipo antropologico. L'umanità non può soffocare nelle spire di un "diritto al desiderio" che infrange il suo limite creaturale. Oltretutto il desiderio non entra automaticamente nella sfera del codice normativo, ossia non è di per sé un diritto a cui appellarsi e conformarsi".

Ma oggi per la sinistra, solo perché non da il patrocinio al gay Pride, Francesco Rocca, per la sinistra, è diventato pericoloso fascista.

html" data-ga4-click-event-target="internal">Questa è la nuova religione gay, come l'ha chiamata Cruciani.

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