
La politica alza l'asticella sulla protezione dei minori e cerca soluzioni contro la dipendenza digitale. L'iperconnessione è un problema e lo è ancor di più l'assuefazione da social, la continua ricerca del consenso online, spesso a scapito dell'istinto di conservazione. L'obiettivo è porre un freno all'uso selvaggio di smartphone e social network da parte dei più giovani: è questa la linea dettata da Riccardo Zucconi, deputato di Fratelli d’Italia e segretario di Presidenza della Camera, che ha depositato una proposta di legge per dare una "risposta forte e decisa" a un'esigenza di regolamentazione, che è anche una richiesta, che arriva dal Paese.
La proposta di Legge mette paletti precisi e invalicabili e prevede che per i minori di 14 anni l'accesso a internet sia possibile solo con autorizzazione dei genitori e dietro l'uso di applicazioni di controllo di controllo. Ma non solo, perché anche se i giovanissimi dovessero ottenere il permesso dei genitori per l'utilizzo di internet, non potrebbero comunque utilizzare i social network se passasse la proposta, almeno fino al compimento dei 18 anni, quando tornerebbero a loro accessibili i siti "vietati". Un profilo social sarà consentito solo dopo aver compiuto i 16 anni, e con un sistema obbligatorio di identificazione dell'età per evitare aggiramenti.
Ma c'è di più, perché nella proposta viene rafforzato il divieto totale di utilizzare dispositivi elettronici personali in tutte le scuole di ogni ordine e grado, permettendone l'uso solo per specifiche e rare necessità didattiche autorizzate. Una decisione che mira a eliminare tutti quei comportamenti che sempre più spesso vengono lamentati dai docenti e che ledono la rispettabilità dell'istituzione scolastica. Il rifiuto delle regole, la smania di riprendere queste infrazioni con gli smartphone per poi condividerle sui social e cercare di acchiappare qualche like è diventata insostenibile. La proposta mira anche a una riaffermazione della scuola come luogo in cui è doveroso rispettare le regole.
"Numerosi e autorevoli studi scientifici dimostrano la dilagante tendenza all’alienazione provocata dall’uso smodato degli smartphone e le gravi ricadute psicologiche", ha dichiarato Zucconi, sottolineando che la politica "ha il dovere morale di intervenire per arginare
questo allarmante fenomeno. Ecco perché ho depositato questa proposta di legge, che si prefigge di salvaguardare il benessere psichico e sociale delle giovani generazioni che rappresentano il futuro del nostro Paese".