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"Rosiconi". Pd e 5 Stelle ai ferri corti sul salario minimo

Uniti contro il fascismo immaginario, divisi sul salario minimo in Parlamento. Il Movimento 5stelle attacca: "Vedremo chi è contro". I parlamentari dem rispondono: "Sono dei rosiconi"

"Rosiconi". Pd e 5 Stelle ai ferri corti sul salario minimo

Uniti contro il fascismo immaginario, divisi su tutto in Parlamento. Si possono riassumere così i primi mesi di riavvicinamento tra Partito democratico e Movimento 5stelle. L’accozzaglia giallo-rossa che marciava unita a Firenze durante la passerella, decisamente più anti-Meloni che antifascista, si sfalda come neve al sole in Parlamento. Elly Schlein, neosegretaria dem, si presenta al question time di ieri pomeriggio alla Camera interrogando il presidente del consiglio sul salario minimo. Una battaglia rivendicata, in tutto e per tutto, da Giuseppe Conte e dal suo Movimento. Archiviata l’adunata antifascista i veri nodi politici, tra cui il salario minimo, vengono al pettine.

Il tweet di Conte

Alla Camera dei deputati le opposizioni sbandano vistosamente. Il rapporto tra grillini e dem è teso fin dalle prime ore del pomeriggio, subito prima del question time. Elly Schlein ha già scelto di sfidare Giorgia Meloni sul salario minimo, i Cinque Stelle la inseguono. Prima sui social e dopo in Aula. Il leader del Movimento, Giuseppe Conte, prova a intestarsi la battaglia sul salario minimo legale e affida a Twitter il suo commento.“La nostra perseveranza – scrive l’ex premier sui social – ha pagato: finalmente è stata calendarizzata in Commissione Lavoro alla Camera la proposta del Movimento 5stelle sul salario minimo legale, a mia prima firma”.

Un modo per dire, senza tanti giri di parole: la battaglia sul salario minimo è nostra e gli elettori di sinistra lo devono sapere. E poi l’attacco, più o meno velato, al nuovo Pd firmato Elly: “Vedremo – provoca Conte - chi è contrario, chi è per il si, chi per il nì. Un preludio della bagarre in Aula.

La bagarre in Aula

In Aula il rapporto tra le due principali forze di opposizione è ancora più teso. Il Movimento 5stelle non applaude all’intervento della neo segretaria del Partito democratico e alcuni deputati grillini cominciano a scaldarsi. Il vice capogruppo alla Camera Michele Gubitosa non si tira indietro e attacca il Pd. Il terreno di scontro è sempre il salario minimo:“Noi abbiamo avanzato questa proposta nel 2013 e il Pd era contrario”. Il capogruppo Francesco Silvestri incalza: “Vediamo con quante forze si combatte la battaglia che noi abbiamo avviato la scorsa legislatura”. La risposta dei parlamentari Pd, ripresa dal Corriere della Sera, non si fa attendere: Sono dei rosiconi”.

L'attacco di Travaglio

E che il rapporto tra dem e grillini non è nel suo momento migliore, lo si legge tra le righe dell’editoriale di Marco Travaglio. Il direttore del Fatto Quotidiano, nell’edizione odierna del giornale che dirige, è un fiume in piena contro Elly Schlein e il suo “nuovo” Partito democratico. L’oggetto del contendere è presto detto: salario minimo e opportunità politiche.

“Proprio ieri – spiega Travaglio – la Schlein ha copiato paro paro un altro punto del programma dei 5stelle, il salario minimo a 9 euro l’ora esponendosi all’ovvia riposta della Meloni: perché non lo avete fatto voi nella scorsa legilsatura?” E la risposta di Travaglio è un attacco diretto al Nazareno: “Il ministro del Lavoro, nel governo dei migliori era Orlando (ora schleiniano), che non inviò mai il parere sul ddl Salario minimo dell’ex ministra Catalfo e sui relativi emendamenti”.

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