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LA SORPRESA

Benedetto XVI concede la porpora cardinalizia anche a Julien Ries (foto sotto), sacerdote belga, 91 anni, che ha dedicato la sua vita allo studio della storia e dell’antropologia delle religioni. Il frutto di questo lavoro, un imponente archivio che contiene la totalità dei suoi manoscritti, gli appunti dei corsi, le corrispondenze con gli storici delle religioni di tutto il mondo, è stato donato due anni fa all’Università Cattolica. Grande studioso dell’homo religiosus, Ries ha fiducia in quell’Europa che egli vede ancora essere profondamente cristiana. Ha detto: «Io sono ottimista sulla condizione del cristianesimo in Europa. Esso sta veramente per riprendere il suo posto nella società europea. Mi viene da paragonare la situazione attuale alla parabola evangelica del buon seminatore, che getta il seme in terra: quest’ultimo muore e da lì viene la ricchezza del raccolto. Penso che questo insegnamento del Vangelo debba guidarci nella condizione attuale. Vedo un segno di ottimismo nei giovani: ho passato una vita intera in mezzo a loro, ho conosciuto la crisi del ’68, che è stata veramente la perversione dei valori». Secondo Ries il cristianesimo assieme alle altre religioni può «contribuire in modo positivo all’organizzazione delle società».

La condizione previa è che le religioni «siano davvero se stesse e non si tramutino in ideologie».

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