Il caso Alfredo Cospito ha messo, almeno mediaticamente parlando, la riforma della giustizia in secondo piano. Al contrario, il Guardasigilli Carlo Nordio, impegnato in prima linea sulla vicenda dell’anarchico detenuto, non vuole che questo succeda. Il cronoprogramma del governo sulla riforma della giustizia, imbastito nell’incontro tra il titolare del dicastero della Giustizia e il premier Giorgia Meloni, è confermato. Attorno a Palazzo Chigi e Via Arenula, dalle parti di Forza Italia, Silvio Berlusconi si è detto pronto a sostenere le riforme garantiste dell’ex pm veneto. In questo contesto si inserisce perfettamente l’ultimo video messaggio del Cavaliere postato sulle principali piattaforme social.
Il nodo giustizia
Nell’ambito delle prossime elezioni regionali, il presidente di Forza Italia scende in campo e decide di porre un focus sulle prossime riforme della giustizia. L’endorsement di Berlusconi a Nordio è convinto: “Noi – spiega il Cavaliere sui social – sosterremo con convinzione le proposte sulla giustizia avanzate dal ministro Nordio”. I nodi da sciogliere per sistemare tutte le inefficienze e le storture del nostro sistema giudiziario sono esattamente quelle individuate dal ministro Nordio, più volte ribadite durante le sue relazioni sia alla Camera che al Senato. Si dovrebbe partire quindi con la riforma dell’abuso d’ufficio, considerato aleatorio dal guardasigilli e da parte dell’opposizione, la riforma dell’uso e della pubblicazione a mezzo stampa delle intercettazioni fino ad arrivare alla separazione delle carriere.
Altro punto molto caro a Nordio è la velocizzazione dei processi sia civili che penali. Su questo tema la posizione di Forza Italia combacia con quella del Guardasigilli:“Noi vogliamo riformare la giustizia, vogliamo rendere più rapidi i tempi dei processi, vogliamo allargare e consolidare le garanzie dei cittadini”. Il tutto, giova ricordarlo, senza colpire l’autonomia e l’indipendenza della magistratura che, riprendendo le parole di Nordio,“costituiscono un pilastro della nostra democrazia”. Il Cavaliere approva e aggiunge: “Non vogliamo una riforma contro i magistrati, ma vogliamo una riforma per i cittadini. Noi siamo davvero convinti che gran parte della magistratura sia sana, sia corretta, che svolga il suo compito con grande senso del dovere”. E ancora: “Noi vogliamo valorizzare la professionalità dei magistrati seri, quelli che fanno le inchieste senza calpestare la libertà e la dignità di nessuno”.
Noi vogliamo riformare la giustizia.
— Silvio Berlusconi (@berlusconi) February 1, 2023
Vogliamo rendere più rapidi i tempi dei processi, vogliamo allargare e consolidare le garanzie dei cittadini.
Su questa fondamentale riforma ci auguriamo che politica e magistratura, maggioranza e opposizione possano lavorare insieme. pic.twitter.com/2rhhdHIbCZ
L'invito di Silvio Berlusconi
Insomma, una riforma in senso liberale e garantista della giustizia, che non vada a colpire l’indipendenza della magistratura e chi la serve in modo serio e imparziale. Con questo obiettivo va visto l’invito, da parte di Berlusconi, indirizzato alle opposizioni: “Su questa fondamentale riforma ci auguriamo che politica e magistratura, maggioranza e opposizione possano lavorare insieme”. In effetti su alcuni temi, primi fra tutti la riforma delle intercettazioni e la separazione delle carriere, il dialogo tra l’esecutivo e il Terzo Polo è già stato sdoganato.
La proposta di legge sulla separazione delle carriere firmata da Enrico Costa, responsabile giustizia del terzo polo, va nella stessa identica direzione dei testi depositati dalla maggioranza. L’invito a lavorare insieme formulato da Silvio Berlusconi è un primo passo per completare la riforma della giustizia. La rivoluzione copernicana, voluta dal ministro Nordio, potrebbe andare in porto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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