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7 interventi in 365 giorni: il flop dei "vigili antidroga" di Sala

Il ministero dell'Interno ha stanziato quasi 350mila euro per il contrasto alle droghe nelle scuole di Milano. Ma il Comune ha fatto solo 7 interventi

Immagine di repertorio
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Negare che a Milano ci sia un problema di diffusione della droga è un esercizio poco convincente. I primi luoghi di spaccio sono le scuole, dove spesso i giovanissimi vengono coinvolti nell'utilizzo dai loro coetanei, a partire dalle droghe leggere. Sottolineando che non si tratta di un problema circoscritto all'area milanese, per la legge dei grandi numeri, essendo questa una metropoli, i numeri dello spaccio in età giovanile sono molto elevati. Eppure, nonostante il Comune di Milano abbia i mezzi adeguati per contrastare il fenomeno grazie ai fondi stanziati dal governo centrale, non sembra interessato a intervenire sul problema. Impossibile dire se si tratti di un problema culturale, considerando che la giunta Sala è quella che ha firmato la liberalizzazione della cannabis, o di menefreghismo, ma di fatto non vengono fatti a Milano i controlli per i quali il Comune ha preso i finanziamenti.

Lo spiega bene Luca Lepore, capogruppo della Lega del Municipio 2 a seguito della risposta che l'assessore alla sicurezza Marco Granelli ha fornito al consigliere comunale Alessandro Verri proprio in merito all'utilizzo dei fondi stanziati per il progetto Scuole sicure 2021/2022, per le quali il Ministero degli Interni ha messo a disposizione dei comuni risorse pari a 2,5 milioni, di cui 344.750 euro al Comune di Milano. "Granelli parla di soli 7 interventi concentrati tra i mesi di marzo, aprile e novembre 2022, e che hanno visto coinvolti 11 agenti e 9 cani antidroga", riferisce Lepore.

Da interventi così morigerati non potevano che emergere scarsi risultati: "Complessivamente hanno portato al sequestro di 39 grammi tra hashish e marijuana, 6 denunce e 7 scuole controllate. Se purtroppo Milano è uno dei principali luoghi di smistamento del traffico stupefacenti nel nord Italia e territorio fertile per lo spaccio al dettaglio, l’apporto dell’amministrazione comunale alla guerra alla droga è veramente miserrimo".

Luca Lepore evidenzia la discrepanza tra i risultati ottenuti dalle squadre della polizia locale di Milano inviate dal Comune e i numeri che vengono rilevati ogni anno, secondo i quali ci sono 400 giovani tra i 14 e i 18 anni che vengono segnalati per possesso di droga. Inoltre, Exodus e la Casa del giovane di Pavia da anni denunciano un abbassamento sistematico dell'età i cui i ragazzi si avvicinano per la prima volta alle droghe. "Il sospetto che il Comune di Milano sottovaluti o snobbi deliberatamente il contrasto alla droga nasce spontaneo. Già nel marzo dello scorso anno in consiglio comunale è stato approvato un ordine del giorno sulla liberalizzazione delle droghe legge con voto favorevole di Beppe Sala. A questo punto il Comune dovrebbe restituire i fondi ministeriali.

Almeno la coerenza piuttosto che far finta", conclude Lepore.

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