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Soumahoro torna alla carica, l'attacco a Salvini: "Meglio le ong che..."

Il deputato dei Verdi continua ad attaccare il governo sui migranti: "Meglio le Ong che salvano vite in mare che un governo indifferente. Basta ai decreti sicurezza"

Soumahoro torna alla carica, l'attacco a Salvini: "Meglio le ong che..."

Appena entrato in Parlamento non ha perso occasione per esprimere con forza le proprie idee sul tema immigrazione: il deputato dei Verdi, forse aspirante leader della sinistra, Aboubakar Soumahoro sta lettaralmente premendo sull'acceleratore per emergere e trovare il proprio posto fra gli oppositori dell'attuale governo.

Ospite oggi a Mezz'ora in più, trasmissione condotta da Lucia Annunziata, il parlamentare è tornato ancora una volta sui migranti e sull'accoglienza, puntando il dito contro il nostro Paese e scagliando qualche frecciata all'esecutivo. "Meglio le Ong che salvano vite in mare che un governo indifferente a chi grida 'help'", attacca Soumahoro. E ancora: "Chi sbarca in Italia sbarca in un'Unione europea che però non ha una politica unitaria sul tema delle migrazioni. Su 27 Paesi ci sono 27 diverse politiche migratorie".

L'obiettivo del parlamentare dei Verdi, che nei giorni scorsi è addirittura salito a sulle navi Ong ferme al porto di Catania, è chiaro: "Basta ai decreti Sicurezza, ma misure che rispettino gli articoli 1 e 3 della Costituzione italiana". Chiaro il riferimento al ministro delle Infrastrutture, ex titolare del dicastero del Viminale, Matteo Salvini, considerato ancora oggi il "grande nemico" dei sostenitori dei porti aperti.

"Non devono essere le Ong a salvare vite umane, ma gli Stati. Ma quando questo non accade, è doveroso per ogni singolo cittadino aiutare chi sta morendo in mare", ha quindi aggiunto Soumahoro, attaccando ancora una volta il governo.

Nel corso della trasmissione, il deputato afferma inoltre di sentirsi inadeguato nelle sue vesti di parlamentare quando pensa "a tutti quelli che hanno dato la vita per la democrazia". Andando avanti nel suo discorso, alla fine il deputato dei Verdi finisce con lo svelare il suo sogno, ossia quello di fare in modo che "le varie anime della sinistra trovino una casa unitaria", in modo tale da arrivare a una nuova sinistra che torni ad avere "i piedi nel fango".

Una sinistra vicina ai deboli e rispettosa della Costituzione. Una sinistra che potrebbe forse trovare in lui una guida?

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