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Ponte sullo Stretto, la promessa di Berlusconi: "Stavolta non ci fermeranno"

Il ponte sullo Stretto e il rapporto di fiducia costruito negli anni con i Siciliani: Silvio Berlusconi da Arcore ricorda le battaglie dei suoi governi per il Mezzogiorno

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Il centrodestra, ieri, era sul palco di Catania per chiudere la campagna elettorale in visita del primo per le amministrative. C'erano Giorgia Meloni e Matteo Salvini ma mancava Silvio Berlusconi, ancora convalescente ad Arcore e per questo impossibilitato a presentarsi fisicamente in Sicilia. "Sto gradualmente recuperando le forze. Ho superato questo difficile momento grazie all'aiuto del Cielo e alla grande professionalità del personale sanitario del San Raffaele, ma anche grazie alla incredibile dedizione di mia moglie Marta e all'affettuoso sostegno di tutta la mia famiglia", ha dichiarato il Cavaliere in una intervista a La Sicilia.

Il ricovero è stato lungo ma il presidente di Forza Italia non ha mai smesso di lavorare e di far sentire il suo sostegno e la sua vicinanza al partito, del quale continua a essere unico leader. Ha lavorato a queste amministrative e ai dossier di governo avvalendosi della collaborazione di Antonio Tajani, col quale forma un tandem inossidabile. Lasciando un ricordo sentito di Umberto Scapagnini, uomo di grande fiducia per Silvio Berlusconi fin dalla fondazione di Forza Italia, ora però il Cavaliere guarda avanti: "Catania si deve misurare con nuove grandi sfide, merita un'amministrazione che guardi al futuro e che sia all'altezza di una grande città in una posizione strategica al centro del Mediterraneo".

Il presidente di Forza Italia ha da sempre un feeling particolare con questa terra e con tutti il Mezzogiorno, costruito anche grazie alla dimostrazione di presenza sul territorio con investimenti mirati allo sviluppo: "Sanno che noi abbiamo sempre creduto nelle potenzialità della loro terra e abbiamo sempre investito sulla crescita della loro Regione. I nostri governi sono stati quelli che più hanno investito nel Mezzogiorno, per esempio completando la rete autostradale siciliana". Ma non solo, perché i governi guidati dal Cavaliere, come dimostrano le cronache storiche, "Sono anche quelli che hanno più efficacemente combattuto la criminalità mafiosa confiscando patrimoni e stabilizzando il 41bis, arrestando 32 dei 34 latitanti più pericolosi".

Inoltre, Forza Italia e il suo presidente sono da sempre tra i più ferventi sostenitori del ponte sullo Stretto di Messina, una infrastruttura che è stata al centro anche dell'ultima campagna elettorale di settembre per gli azzurri. "Il ponte sullo Stretto è stato un grande impegno dei miei governi. Per due volte avevamo progettato e finanziato quest'opera, l'avevamo addirittura appaltata e per due volte la sinistra, tornata al governo, per pregiudizio ideologico o per semplice voglia di rivalsa, ha cancellato tutto, a costo di accollare allo Stato pesantissime penali", ha spiegato il Cavaliere. Ma stavolta sarà diverso: "Questa volta non ci fermerà nessuno. Il voto del Parlamento di mercoledì è stato la svolta definitiva. Si apre non soltanto una grande stagione per la tecnologia e le imprese italiane, ma anche un'opportunità di sviluppo straordinario per la Sicilia e la Calabria".

Per tutti questi motivi, ma non solo, Berlusconi confida nell'affetto e nella fiducia dei siciliani a Catania: "Sanno che noi rappresentiamo la più grande famiglia politica d'Europa, il Partito Popolare Europeo, e questo ci rende interlocutori privilegiati di tutte le massime istituzioni europee". Rivendicando da sempre il ruolo centrista di Forza Italia, unico vero centro politico del panorama italiano, rimasto sempre coerente con le sue posizioni fin dalla nascita, Berlusconi sottolinea che, "se Renzi traesse coerenti conclusioni da molte delle sue prese di posizione, si trasferirebbe nella nostra metà campo, e a quel punto sarebbe possibile un dialogo sistematico".

Sul presidente Schifani, uomo fidato di Forza Italia da sempre, Berlusconi ha "l'autorevolezza, l'esperienza e la visione necessaria per dare alla Sicilia un governo di alto profilo, in linea con le grandi tradizioni del regionalismo siciliano".

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